Cronache

Morte muratore, nessuna violenza: confermato il suicidio

Non c’era nessun segno di violenza o di resistenza sul corpo di A.T., il muratore albanese trovato impiccato a un albero domenica 15 gennaio lungo la via Matris. Stamattina, 20 gennaio, si è svolta l’autopsia sulla salma custodita all’obitorio dell’ospedale Cardarelli. Il medico legale incaricato dalla Procura di Campobasso, dottoressa Irene Riezzo, ha anche prelevato dei campioni per gli esami tossicologici ma i risultati non si conosceranno prima di due mesi. L’esame irripetibile si è svolto alla presenza del perito di parte, il dottor Vecchione (nominato dalla famiglia difesa dall’avvocato Silvio Tolesino) e dei carabinieri i quali stanno facendo le indagini che gli ha affidato il pubblico ministero Elisa Sabusco, titolare del fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
La salma di A.T. sarà rilasciata al più presto ai familiari per la sepoltura in Albania, paese di origine dell’operaio edile che viveva a Campobasso da venti anni con la moglie, albanese anche lei, i due figli, fratelli e cognate.
L’uomo era sparito da casa sua il 13 gennaio ed è stato ritrovato senza vita due giorni dopo. Cosa sia successo in quelle 48 ore è la domanda attorno a cui ruotano le investigazioni dei carabinieri i quali stanno ascoltando parenti, conoscenti ed ex colleghi di lavoro del muratore che era in mobilità da novembre. Anche le ultime telefonate potrebbero dire qualcosa in più su questa assenza sebbene non fosse la prima volta che A.T. spariva senza dare spiegazioni. Con chi trascorreva il tempo? Dove è andato nelle due notti gelide in cui non ha dormito nella sua abitazione? Ha chiamato qualcuno o qualcuno – oltre alla moglie – lo ha cercato?
Il legale Tolesino potrebbe scegliere di ascoltare anche lui qualche testimone svolgendo indagini difensive e aggiuntive a quelle dei carabinieri.

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