Paese sotto shock

L’ultimo viaggio di Michele Civico, stroncato da un infarto a bordo della moto nuova

Da una settimana aveva acquistato la moto il 67enne che nella tarda serata di ieri, 5 giugno, è morto a causa di un infarto fulminante. L’uomo stava viaggiando a bordo del mezzo quando è uscito fuori strada nei pressi di contrada Uomo morto. Quando è intervenuta l’ambulanza del 118, non ha potuto far altro che constatare il decesso. Sul posto anche i Carabinieri della locale stazione, i militari del Comando di Bojano e il Nucleo Radiomobile. L’incidente è avvenuto in una delle contrade più isolate di Trivento. Sconcerto in paese dove l’uomo era molto conosciuto e a cui era molto legato: nonostante si occupasse di trasporti per una ditta in Emilia Romagna, Michele Civico abitava a Trivento con la moglie e tre figli.

Quando il 118 è intervenuto per prestare i primi soccorsi, non ha potuto che constatare la sua morte. Il cuore di Michele Civico si è fermato nella tarda serata di ieri (erano circa le 23.30), 5 giugno, proprio mentre stava facendo un giro con la sua moto. Era da poco uscito di casa quando, in base alle prime ricostruzioni, è stato colto da un infarto che non gli ha lasciato scampo.
Il 67enne stava percorrendo contrada Uomo morto, che conosceva molto bene, a bordo della sua motocicletta. Il nome di quella strada si è rivelata una tragica coincidenza. A causa del malore improvviso, l’uomo è finito fuori strada. I soccorritori hanno trovato il casco e il mezzo a qualche metro di distanza dal suo corpo.

Sul posto, oltre all’ambulanza del 118, sono giunti i Carabinieri di Trivento, i militari del Comando di Bojano e gli uomini del Nucleo Radiomobile per i rilievi del caso. Dalle prime indiscrezioni, però, sembra che non sarà svolta un’indagine sull’incidente e la salma è stata restituita alla famiglia. Non è stato ritenuto necessario l’esame autoptico.

E’ stato un risveglio shock per la comunità trignina: Michele Civico era molto conosciuto in tutta la zona. Lo sfortunato 67enne lavorava in Emilia Romagna e si occupava di trasporti. Nell’azienda erano impiegati anche due dei suoi tre figli, un maschio e due femmine. Il centauro era sposato e aveva conservato la residenza a Trivento: appena poteva tornava nel suo paese al quale era molto legato. I compaesani lo descrivono come una persona ’sprint’, attiva, che dimostrava meno degli anni che aveva. In queste ore tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla sua famiglia, affranta e disperata per l’improvvisa morte dell’uomo. Domani, 7 giugno, alle 15 i funerali nella chiesa di Trivento.

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