Cronache

Meningite, corsa al vaccino ma sui banchi non c’è. I medici: “Nessun caso in Molise”

Costa quasi cento euro il vaccino contro quattro ceppi di meningite tra cui la C: le farmacie della città sono subissate di richieste ma il farmaco è terminato e i distributori tardano a consegnare nuove scatole. Tutto esaurito anche al Centro vaccinazioni di via Toscana. I medici, però, avvertono: "Non facciamo allarmismo, in Molise non si è registrato ancora nessun caso di meningite da meningococco, l’ultimo risale alla metà degli anni Novanta". Se al pronto soccorso del San Timoteo di Termoli dottori e infermieri si sono già vaccinati, al Cardarelli sono più cauti: "Se ci fosse qualche paziente ricoverato una normale profilassi con antibiotici sarebbe sufficiente a tutelarci" dice l’infettivologo Santopuoli.

Non c’è neppure un ricoverato con la meningite C all’ospedale Cardarelli di Campobasso «dove l’ultimo caso registrato risale alla metà degli anni Novanta» come ricorda il dottor Santopuoli, infettivologo del reparto Malattie Infettive. Eppure in città i vaccini contro la meningite sono andati a ruba. La corsa si è arrestata solo perché il farmaco è terminato da settimane e i farmacisti stanno “combattendo” coi fornitori sperando di poter soddisfare le richieste della loro clientela. «Ma tutto questo allarmismo è assolutamente ingiustificato, la meningite c’è sempre stata. Mi sarei aspettato che l’Ordine dei Medici diramasse una nota, invece non c’è stata comunicazione e per quanto mi sforzi di spiegare alle persone che possono state tranquille e che in Molise non ci sono stati casi, loro continuano a chiedere il vaccino. E mi chiamano anche da fuori regione».
Il racconto del dottor Castiglione è simile a quello registrato in altre farmacie della città. Grimaldi, Di Toro, Giampaolo, tutti confermano le richieste incessanti al banco. A chiedere il vaccino sono un po’ tutti ma soprattutto i genitori dei ragazzi che studiano nelle regioni in cui, nelle ultime settimane, si sono moltiplicati i casi di meningite (Toscana, Lazio, Campania).
Il farmaco in vendita a quasi cento euro la scatola mette al riparo la persona da quattro ceppi della patologia (A, C, W e Y) mentre è escluso il ceppo B. Un vaccino tetravalente, insomma, «la cui richiesta si è moltiplicata nel momento in cui le persone, sedute a tavola a mangiare il panettone, hanno sentito le notizie alla televisione. Ma in Italia – fa notare il dottor Giampaolo – qualche caso mortale c’è stato ogni anno e non mi pare si sia scatenato questo allarmismo».
A distribuire il farmaco è la casa farmaceutica Glaxo Smith Kline «che se continuiamo di questo passo sarà presto quotata in borsa» dice sorridendo il farmacista Castiglione.

Intanto anche il centro vaccinazioni di via Toscana è subissato di richieste. La campagna vaccinale, già prevista per la popolazione pediatrica, è stata estesa agli adolescenti, in particolare agli studenti fuori sede. Mentre non sarà data priorità agli adulti perché non considerati a rischio. Qui il vaccino tetravalente costa 51 euro ma è terminato anche se il Centro si sta organizzando (come del resto le farmacie) tramite prenotazioni.

Non va meglio sulla costa: al San Timoteo di Termoli, per esempio, medici e infermieri del pronto soccorso si sono già vaccinati. «Qui da noi no – dice ancora il dottor Santopuoli – non ci sono stati casi di meningite, in quel caso una normale profilassi con antibiotici sarebbe efficace».
Il reparto in cui lavora l’infettivologo campobassano, però, ha curato tante volte persone affette da forme di meningite diversa da quella da meningococco (contagiosa) di cui si sta parlando in questi giorni e che in Italia e in Europa è sempre stata presente. Oltre a questo batterio, infatti ce ne sono altri più comuni come il pneumococco e l’Haemophilus influenzae «germi per fortuna aggredibili dagli antibiotici in commercio».
L’infezione delle meningi può essere causata sia da virus che da batteri: bambini, giovani fono a 30 anni, immunodepressi sono le categorie più a rischio. Nei casi più gravi come quella da meningococco i danni possono essere permanenti, per questo la vaccinazione può rivelarsi utile per evitare la diffusione dei batteri responsabili dell’infezione.

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