Il forum torna sulle barrricate

“Sfratto” a Frattura, ricorso in Cassazione e sciopero: l’estate calda della sanità

Affollata assemblea del Forum che si batte a difesa della sanità pubblica: scelta la linea dura per contrastare il Piano operativo diventato legge dello Stato dopo l’approvazione dell’emendamento 34bis della manovrina. Le associazioni si rivolgono alla Corte costituzionale: «Se avremo ragione, occuperemo le sedi istituzionali». Inoltre, sarà recapitata una nuova richiesta di dimissioni al governatore-commissario Paolo di Laura Frattura. La mobilitazione coinvolgerà anche i sindacati per organizzare uno sciopero generale di tutti i lavoratori molisani. All’incontro anche il medico sospeso dall’Asrem per aver parlato troppo: "Porterò l’azienda sanitaria anche al Tribunale penale, c’è stata una fuga di notizie".

Un’assemblea tanto animata non si ricordava da un po’: tutti occupati i posti della sala dell’Incubatore sociale di via Monsignor Bologna che ha ospitato l’assemblea del Forum che si batte a difesa della sanità pubblica, ora parte di un coordinamento che raccoglie altre associazioni il cui obiettivo è la tutela dei beni pubblici.
Nel parterre il presidente del Forum Italo Testa, l’ex primario ‘imbavagliato’ del pronto soccorso di Isernia Lucio Pastore, la dottoressa Daniela de Capoa, parecchi esponenti del Movimento 5 Stelle (Antonio Federico, Patrizia Manzo, Luca Praitano e Roberto Gravina) e poi l’assessore al Comune di Campobasso Emma de Capoa, il segretario dei Comunisti Nicola Macoretta, il senatore Augusto Massa, l’avvocato bojanese Alfonso Mainelli.

In un paio di ore si svolge un confronto serrato e acceso tra le differenti posizioni. Si fa sintesi quando fuori inizia ad essere buio. Prevale la linea dura che passa per quattro step: richiesta di dimissioni del commissario-governatore Paolo di Laura Frattura, il ricorso alla Corte costituzionale per impugnare il Piano sanitario operativo trasformato in legge dello Stato dopo l’approvazione dell’emendamento 34bis contenuto nella ‘manovrina’. Se i giudici costituzionali daranno ragione al Forum, scatterà l’occupazione simbolica delle sedi istituzionali. Infine, uno sciopero generale per coinvolgere tutti i lavoratori che hanno a cuore la sanità pubblica e che contestano il piano sanitario targato Frattura.

Come sarà la calda estate delle associazioni è esplicitata dall’ex primario del Cardarelli: «Innanzitutto chiederemo le dimissioni di Paolo di Laura Frattura, poi andremo alla Corte costituzionale contro questa legge incostituzionale (il Piano operativo sanitario, ndr). Se i costituzionalisti e i giudici della Consulta confermeranno l’incostituzionalità del Piano operativo, occuperemo le sedi istituzionali perché vogliamo ristabilire la legalità».

Dopo un periodo di silenzio, il ritorno in trincea. «Torniamo alla linea dura che in realtà non avevamo mai abbandonato», puntualizza Italo Testa. «Ma mentre prima eravamo in pochi, ora abbiamo coinvolto più persone costituendo un coordinamento tra le varie associazioni, anche se ognuna manterrà la propria identità. Lavoreremo in rete insieme per iniziative a tutela della salute coinvolgendo le associazioni dei malati, quelle ambientaliste e quelle a difesa dell’acqua pubblica. Coinvolgeremo i lavoratori e i sindacati perché la mancanza di lavoro danneggia anche la salute dal momento che favorisce la depressione e altre patologie correlate».

Unitamente alle organizzazioni sindacali sarà preparato l’affondo finale contro il governatore-commissario: «Organizzeremo uno sciopero generale contro Frattura per coinvolgere tutti i lavoratori del Molise, non solo quelli della sanità».

A raccontare cosa sta succedendo tra reparti chiusi e le corsie svuotate dei presidi sanitari pubblici sono la dottoressa del Cardarelli Daniela de Capoa e il medico ‘imbavagliato’ e sospeso dal servizio dall’Asrem Lucio Pastore.
«Siamo in un ammasso di macerie», le sue parole. «Gli ospedali sono completamente in decadenza e non c’è alternativa. Si è ceduto lo spazio ai privati per favorire il loro guadagno. E così ora gli ospedali non possono più dare risposte alla gente che comunque si rivolge a loro. Si sono appropriati di spazi senza fornire risposte creando un disagio nella popolazione e negli operatori».
Lucio Pastore sta conducendo una battaglia personale contro l’Asrem: sospeso per aver ‘parlato troppo’, il medico isernino porterà l’azienda sanitaria davanti al giudice del lavoro ma anche al Tribunale penale. Sotto accusa la fuga di notizie: «Io ho saputo dai giornali il provvedimento emesso nei miei confronti e mi muoverò di conseguenza».

Più informazioni
commenta