Cronache

Sfrattati per l’antiterrorismo, tassisti in rivolta: “Danneggiati noi e i nostri clienti”

Da circa quindici giorni l’amministrazione comunale di Campobasso ha deciso di spostare i posteggi destinati ai due taxi della città: dalla piazzola antistante la stazione alla corsia di fronte piazza Cuoco. Pochi metri, ma una differenza enorme: "I clienti che ci chiamano corrono un grosso pericolo, in via Cavour si rischia di essere investiti. E gli affari, che già erano in calo, ne hanno risentito ancora di più". L’assessore De Bernardo smorza i toni: "Dovevamo regolamentare quello spazio. Oggi funziona come una città seria".

Siamo lontani anni luce dalle proteste dei ‘tassinari’ romani che hanno bloccato la capitale per giorni. Ma a Campobasso nemmeno gli unici due tassisti (con un terzo in arrivo, il figlio di uno dei due) rimasti se la passano bene. Anzi, da quindici giorni sono veramente ‘neri’. Ce l’hanno contro l’amministrazione comunale che ha deciso di ‘sfrattarli’ dalla storica location: il piazzale antistante la stazione dei treni, dove è rimasto solo il telefono per contattare il servizio e tre parcheggi ‘bianchi’ riservati ai clienti del bar. Qui la sosta è consentita con il disco orario solo per pochi minuti.

I posteggi dei taxi sono stati spostati di fronte, vicino piazza Cuoco. Pochi metri, ma una differenza abissale: i viaggiatori che vogliono prendere il taxi per tornare a casa devono attraversare via Cavour, una strada dove si corre parecchio, nonostante la creazione di appositi divisori delle tre corsie della carreggiata. Quasi quotidianamente rischia di essere investito qualche anziano che, assieme ai disabili, sono i maggiori clienti dei tassisti.

E poi Campobasso non è Roma nemmeno dal punto di vista meteorologico: pioggia, freddo e neve contraddistinguono la maggior parte dei mesi dell’anno. Bagnarsi o raffreddarsi per percorrere quei pochi metri per andare a prendere il taxi scoraggia i più. Anche questo ha danneggiato gli affari.

Loro, i proprietari delle licenze, dopo un paio di settimane di sopportazione, sono in rivolta. «Lavoro già ce n’è poco e ora il Comune ci ha dato un’altra mazzata spostando i posteggi senza nemmeno avvertirci. Oltre tutto, lo hanno fatto di sabato forse per evitare che ce ne accorgessimo», lo sfogo del più anziano dei tassisti di Campobasso. «Ma questi posteggi sono un pericoloper noi che guidiamo il taxi e che siamo costretti a manovre pericolose per immetterci sulla carreggiata, sia per le persone che devono attraversare la strada: qui le auto corrono tanto. Un taxi deve stare davanti alla stazione per la persona anziana che arriva con la valigia e con il taxi evita di bagnarsi in caso di pioggia. Noi abbiamo ricevuto le lamentale di tutti i nostri clienti. Un signore anziano – racconta ancora – stava per essere investito. Se mi dovesse succedere qualcosa, denuncio il Comune perché non si è capito chi ha deciso questo cambiamento e perché, senza nemmeno consultarci quando sul regolamento c’è scritto il contrario».

Per l’altro tassista il piano di palazzo San Giorgio si rifà al decreto antiterrorismo: «E’ vietato il posteggio di troppe auto davanti ai luoghi sensibili come le stazioni per evitare che in quelle auto venga nascosto esplosivo per un eventuale attentato. Ma credo che l’esplosivo si possa nascondere anche nelle vetture ‘normali’ a cui ora è consentito di parcheggiare al posto nostro», denuncia. Lui ha deciso di acquistare la licenza per esercitare questa attività dopo due fallimenti. E anche col taxi le cose non vanno proprio bene: «Paghiamo tasse altissime, a Campobasso purtroppo non c’è una grossa clientela. Ci chiamano soprattutto per le emergenze, ad esempio le signore che devono prendere il treno delle 5 del mattino e non vogliono scomodare i figli».

Ma quella location è sbagliata pure da un altro punto di vista: «Questa strada è molto trafficata e ogni giorno respiriamo i fumi di scarico di auto e pullman».

Nonostante il malcontento di tassisti e clienti, da palazzo San Giorgio l’assessore Francesco De Bernardo tira dritto. Le modifiche ai posteggi dei taxi facevano parte di un piano di cui si è iniziato a parlare un anno fa. Per mesi è rimasto nel cassetto, salvo poi essere rispolverato proprio dal neo esponente della giunta Battista. «Quello spazio andava riorganizzato, avevamo seri problemi per il transito degli autobus sostitutivi delle Ferrovie dello Stato. In più c’è il bar a cui dovevo lasciare alcuni posteggi. Oggi funziona come in una città seria: i taxi hanno la loro corsia preferenziale, abbiamo regolamentato quello spazio. Se poi ci sono difficoltà per il gabbiotto con il telefono, possiamo spostarlo vicino ai nuovi posteggi». Fine della guerra?

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