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Tutti pazzi per la pizza: le nuove opportunità offerte dal settore della pizzeria

La pizza è uno dei simboli della gastronomia italiana, una pietanza così iconica da essere stata dichiarata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Nel 2017 è stato istituito anche il World Pizza Day, un’intera giornata dedicata alla pizza, il 17 gennaio. La data non è stata scelta a caso, poiché in quel giorno si festeggia Sant’Antonio Abate, cioè il santo patrono dei pizzaioli.

In occasione dell’ultima edizione del World Pizza Day Coldiretti ha pubblicato un report relativo al consumo della pizza e i risultati sono straordinari. Nell’ultimo anno i consumi delle pizze sono aumentati del 14%, inoltre questo prodotto ha risentito meno dell’inflazione rispetto ad altri prodotti alimentari. Si stima infatti che nel 2023 i prezzi delle pizze siano aumentati solo del 7%, contro la media del 10,5% del carrello della spesa degli italiani.

Notevoli anche i numeri relativi al fatturato che dimostrano l’ottima salute del settore. Secondo i dati di Coldiretti il fatturato è salito a 15 miliardi di euro all’anno e la pizza si dimostra una colonna portante della ristorazione, ma in generale di tutta l’economia italiana grazie ai 121.000 locali che danno lavoro a circa 100.000 dipendenti a tempo pieno, e altri 100.000 nel weekend.

Un esercito di lavoratori occupati nel settore della ristorazione e, più nello specifico, in quello della pizzeria. Si stima inoltre che annualmente vengono sfornate circa 2,7 miliardi di pizze all’anno, che richiedono 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Insomma il settore della pizzeria smuove un indotto notevole e ha un impatto positivo su tanti altri settori legati alla ristorazione.

Numeri incoraggianti per chi sta pensando di lanciarsi in questo settore. Ma aprire una pizzeria è una strada percorribile nonostante la grande concorrenza? La risposta è sì, per tanti motivi.

Se è vero che la concorrenza è molto agguerrita, è anche vero che lo stesso settore della pizzeria si è molto sviluppato e ampliato. Ci sono ad esempio locali che fanno esclusivamente pizze tradizionali, altri che fanno esclusivamente pizze gourmet e altri ancora che offrono menu anche per celiaci o per persone che soffrono di particolari intolleranze alimentari. Insomma ci sono nicchie del settore che si possono sfruttare per differenziarsi dalla concorrenza.

Poi c’è un’ampia possibilità di scelta per quanto riguarda il locale stesso: si può aprire una pizzeria con ristorante, d’asporto o al taglio. Un locale con posti a sedere ha bisogno di uno spazio maggiore, di una cucina attrezzata, di un angolo bar e di un bagno. Per le attività che propongono pizza da asporto o al taglio lo spazio necessario è minore e le spese iniziali si riducono. A seconda della tipologia di locale bisogna comunque seguire un preciso iter burocratico.

Tra l’altro, nonostante l’inflazione, il rialzo dei tassi e l’incertezza economica, il settore della pizza ha dimostrato di essere tra i più resilienti e quindi capace di superare ogni tipo di difficoltà.

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