Dopo l'europa league

Atalanta show, la profezia di Progna e l’incrocio magico lupi-Gasperini-Cavese

L'ex libero, gloria dei nerazzurri e del Campobasso, aveva pronosticato il successo netto dell'Atalanta: "squadra spettacolare e dalla mentalità europea, meritava questo trionfo". E poi quella sfida con Gasperini in un vecchio Cavese-Campobasso, corsi e ricorsi...

L’eco dell’impresa storica dell’Atalanta arriva anche alle nostre latitudini dove i bergamaschi vivono nei dolci ricordi di due tra i più grandi giocatori mai visti a Campobasso: Domenico Progna e Luigino Pasciullo. Entrambi sono rimasti nel cuore dei tifosi bergamaschi (così come Carletto Perrone, che però non ha ‘sposato’ il Molise) e sono spesso ‘avvicinati’ dai media di Bergamo e dintorni per commentare l’epopea della gestione Percassi.

atalanta progna

 

Contatti che non sono mancati – nel caso specifico a Domenico Progna – anche alla vigilia della finale di Dublino contro gli imbattibili del Bayer Leverkusen. E’ così che Progna ha potuto pubblicamente (e profeticamente) dichiarare come sarebbe andata a finire: “Sì, mi hanno chiamato radio, tv e giornali e ho detto a tutti la stessa cosa ovvero che avrebbe vinto certamente l’Atalanta, squadra che sa interpretare il calcio europeo come pochi. Ho aggiunto che i tedeschi erano troppo sicuri di vincere – che nel calcio non è mai opportuno – e che per l’Atalanta, dopo tre finali di coppa Italia perse, sarebbe arrivato finalmente un trionfo”. Piuttosto sicuro l’ex libero di Pasinato e Mondonico che, evidentemente, ci ha visto lungo, a differenza di gran parte dei commentatori nazionali e mondiali, i quali davano per spacciata la squadra di Gasperini.

La storia di Progna e dell’Atalanta targata Bortolotti-Mondonico è una storia importante e intensa. Tra i picchi la stagione 1987-88, quella della promozione in serie A e della clamorosa cavalcata in coppa delle Coppe, con la formazione orobica – militante in serie B – capace di arrivare in semifinale. Progna realizzò anche un gol, in Galles, nei sedicesimi di finale. Poi arrivò la sconfitta contro i futuri campioni del Malines (a proposito, da brividi l’in bocca al lupo della squadra fiamminga ai nerazzurri prima della finale di ieri).

L’attuale responsabile del settore giovanile del Campobasso neo promosso in serie C conclude così quando gli chiediamo di commentare la prestazione tecnica della squadra di Gasperini: “E’ stata uno spettacolo. L’Atalanta meritava un trofeo così importante dopo tanti anni a grandi livelli”.

Rimasto fortemente legato a quei colori, Progna stima Gasperini che, da giocatore, ha affrontato più volte in carriera. Fa un certo effetto pensare che il 9 ottobre 1983 i due si sfidarono in serie B in un Cavese-Campobasso (1-0). Fa effetto perché è la stessa partita che i lupi disputeranno tra pochi giorni nelle semifinali della poule scudetto di serie D. Quel giorno segnò Vanni Moscon, subentrato dalla panchina al futuro lupo Claudio Vagheggi. Ebbene, nell’album Panini di quell’annata, che conserviamo in soffitta, nella stessa figurina ci sono insieme proprio Gasperini e Moscon. Sono coincidenze davvero particolari e suggestive, così come quella dell’Atalanta che nello stesso anno giocò in quel campionato, contro Campobasso e Cavese. Il torneo lo vinsero proprio i nerazzurri, mentre il Campobasso arrivò quinto, a parimerito con Arezzo e Padova. Per la Cavese fu retrocessione.

L’amarcord è dunque speciale, soprattutto perché proiettato in un presente che ci permette di respirare calcio profondamente e di riflettere su una considerazione semplice e promettente: siamo tornati con merito a giocare dove gli ‘incroci’ portano pure sul tetto d’Europa.

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