Consiglio comunale

Isernia, il caso Di Baggio ‘arma’ l’opposizione: “Castrataro vittima di un ricatto politico”

Il sindaco: "Di Giacomo assessore grazie ai suoi voti, sugli esterni rivendico le mie decisioni e scelte". Fuoco di fila all’indirizzo del primo cittadino dai banchi della minoranza con gli interventi di Tedeschi, Fabrizio, Chiacchiari, Dall’Olio, Di Perna e Kniahynicki. Solo Elvira Barone (5 Stelle) contesta dalla maggioranza – rimasta in religioso silenzio – la scelta di defenestrare un eletto

Respinge le accuse di ricatto politico, quello che lo avrebbe spinto a sostituire l’ormai ex assessore Di Baggio con il neoassessore Di Giacomo. Ma nell’aula del Consiglio comunale di Isernia, riunito ieri pomeriggio in seduta straordinaria, il caso della defenestrazione ha tenuto banco, come prevedibile. E la minoranza ne ha approfittato per attaccare le modalità con le quali il sindaco Castrataro ha messo mano al suo Esecutivo. Dalla maggioranza invece si è alzata una sola voce, quella di Elvira Barone, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

La cronaca della seduta non può che partire dagli auguri di pronta guarigione all’assessore Nicolina Del Bianco, coinvolta in un incidente stradale, e dal successivo minuto di raccoglimento per l’esito infausto dell’incidente sul lavoro avvenuto a Guardiaregia. Dalle comunicazioni del presidente del Consiglio, Nicolino Paolino, si apprende del passaggio del consigliere Domenico Chiacchiari dal gruppo di Isernia Migliore a quello di Fratelli d’Italia, del nuovo capogruppo di Comunità Attiva che a fronte dell’ingresso in giunta di Umberto Di Giacomo è Alex Paniccia.

appugliese volt consiglio is

In Aula entra Rosanna Appugliese, prima dei non eletti con Volt e che – al momento – risulta organica al gruppo stesso (era la lista con la quale Di Giacomo è stato candidato e poi eletto, salvo poi formare un gruppo diverso).

assessore di giacomo is

Il sindaco Castrataro ‘presenta’ ufficialmente il nuovo assessore, al quale rivolge un in bocca al lupo, ringraziando ancora l’uscente Di Baggio e dando il benvenuto alla nuova consigliera con l’auspicio di lavorare bene insieme per la città. Lei stessa, nel prendere la parola, si dice orgogliosa e desiderosa di dare il proprio contributo. L’obiettivo è quello di poter collaborare per raggiungere risultati migliori per il bene della comunità e della collettività.

L’assessore Di Giacomo, nel presentarsi in veste di componente dell’Esecutivo, ragiona delle deleghe che gli sono state attribuite, afferenti al mondo della scuola e del patrimonio verde della città, pilastri di un sistema cittadino che vanno trattati con impegno e dedizione. “Fare l’assessore non è un regalo, è un impegno e una grandissima responsabilità, un dovere al quale se si è deciso di fare politica non ci si può sottrarre quando si è chiamati a farlo. Vuol dire lavorare per tutti, io ho il piacere di farlo dopo due anni e mezzo da consigliere comunale, so quanto sia prezioso questo ruolo. Ringrazio il sindaco, tutta la maggioranza e il mio gruppo. Ci si misurerà sul fare e non più sul dire” le sue parole dagli scranni dell’Esecutivo.

consiglio comunale castrataro
consiglio comunale castrataro
castrataro consiglio comunale

Solita confusione su chi deve intervenire e perché con il presidente Paolino che dopo aver bacchettato la minoranza circa l’ordine del giorno dei lavori, cambia idea e cede la parola all’opposizione.
Apre le danze Cosmo Tedeschi (FdI). “Avete messo fuori i primi eletti che vi hanno fatto vincere, non so a quale scelta ascrivere tale decisione. Dovete ringraziare la Scarabeo e Di Baggio sì, ma perché vi hanno fatto vincere”.
Raimondo Fabrizio (Forza Italia) la prende alla lontana. “Una manovra politica che non c’entra nulla con l’amministrare bene: io ricordo quando i ragazzini di Volt ci prendevano in giro, indicandoci come la vecchia politica e usavano i mattoncini della Lego. Ho qui un cestino – dice mostrando un pezzo delle famose ‘costruzioni’ – che rappresenta quello che hanno raccolto. Erano un gruppo solo e hanno avuto un assessore, poi si sono scissi e gli altri hanno portato il cestino per dire ‘ci siamo anche noi…’. Pensiamo alle cose serie e non solamente alle poltrone”.
Domenico Chiacchiari (FdI) insiste: “lo avevo detto che si trattava di un ricatto politico e il passaggio dalla lista Volt al gruppo misto era la prova che qualcuno voleva l’assessorato. Ed è stato così. Mi sarei aspettato dal sindaco un’altra sostituzione. Cacciare una persona dalla Giunta, che si è candidata con la lista del sindaco, che è stata giudicata dai cittadini e che alla fine ne paga le conseguenze, per avere due assessori che non si sono candidati e che oggi ricoprono un ruolo che non gli spetta… Fra poco ne arriverà qualche altro, che farà lo stesso. C’è stato un ricatto politico ed è sotto gli occhi tutti, mi auguro non ce ne sia un altro”.
Linda Dall’Olio (Forza Italia, neoconsigliera provinciale) pone al sindaco una domanda: “l’incarico assessorile è fiduciario e può essere revocato se viene meno, mi pare di aver capito che non sia questo il motivo dalle sue dichiarazioni. Provo a capire i motivi ma faccio fatica a capire la scelta: lei ha due assessori esterni, che non hanno fatto competizione elettorale e non hanno avuto fiducia a differenza della Scarabeo e Di Baggio. Nel momento in cui lei ha una necessità, perché va a colpire la sua lista, va ad umiliare la stessa volontà elettorale che definiva sacra in campagna elettorale? Quando si rivolgeva ai giovani, parlava di meritocrazia, di sostegno, di giustizia: lei in questo caso non ha dimostrato nulla di tutto ciò. Se lei dice che Di Baggio ha lavorato bene, perché lo revoca? Se lei dice che non è venuta meno la fiducia, perché lo revoca? Perché non risolve il problema sugli assessori esterni, perché non va laddove è nato il problema che deriva da una scissione di un gruppo? Lei ha un vicesindaco-assessore che non ha più il sostegno numerico per ricoprire quel ruolo, perché non va a farla lì la sostituzione? Ad ogni modo ricordo, sperando non sia legato al ricorso che Di Baggio ha fatto a Pd e 5 Stelle in occasione delle regionali, lei ci aveva promesso un report semestrale dell’operato degli assessori. Possiamo averne copia?” domanda ancora.
Pietro Paolo Di Perna (capogruppo di Fdi) affronta il caso con simpatia: “mi viene in mente il film di Siani che dice alla fidanzata ‘ti lascio perché ti amo troppo…’. Lei elogia pubblicamente l’assessore e poi… prego quella è la porta, arrivederci. Questo scivolone non me lo sarei mai aspettato perché va ad incrinare l’idea che la città si era fatta di lei come sindaco. Tutta questa manovra credo racchiuda una strategia che tutela i numeri che le occorrono per amministrare e scongiurare quello che un altro sindaco della vostra fazione politica, dietro il ricatto di cinque dissidenti, ha preferito fare per non cedere. Il passaggio strategico di inserire Di Giacomo è stato quello di trascinare in aula un componente del gruppo di Volt che va a garantire la maggioranza e anche il gruppo stesso”.

Dalla maggioranza, si leva solo la voce di Elvira Barone, capogruppo del Movimento 5 Stelle. “Si era parlato di rimpasto e su questo sarei stata d’accordo. La sostituzione 1 a 1 non è un modus operandi che mi fa piacere per la mia maggioranza. E il mio disappunto riguarda esattamente questo. Il sindaco si è complimentato con Di Baggio per il lavoro svolto e i risultati raggiunti e allora perché estrometterlo dalla Giunta? “
Il consigliere Kniahynicki non si dice stupito. “Da quasi tre anni dicevamo di non credere all’affabulazione. Quando si deve mettere in pratica ciò che si millanta, si inciampa e si cade rovinosamente e ci si avvicina al baratro. Siamo al giro di boa e a breve questa amministrazione sia dimenticata. Un consiglio alla maggioranza: dividetevi e chiedete, come è evidente si ottiene qualsiasi cosa. Un posto basta chiederlo e ci sarà”.

Ovvia la replica a chiudere del sindaco Castrataro. Che non la prende con delicatezza. “E’ sempre un piacere sentire parlare chi ha usato il ricatto politico per un fantasmatico sostegno ad un buon governo regionale per 22 anni. La prima cosa fatta da Roberti? Aumentare le tasse a chi le paga. E voi siete venuti qui per eliminare le cartelle a chi le tasse non le paga. Speculare sulle decisioni del sindaco che, lo ribadisco, farà sempre di tutto per avere una Giunta equilibrata e rappresentativa dei gruppi consiliari, mi sembra abbastanza ridicolo perché vuol dire che non ci sono ulteriori argomenti. Il ricatto politico non c’è stato e mai ci sarà. Forse avete dimenticato che Umberto Di Giacomo ha preso 286 preferenze che sono di più di quelle di Di Baggio. E queste considerazioni vanno fatte. Per me non ci sono i ‘portatori d’acqua’ che poi restano nelle retrovie ed è questo uno dei motivi per cui mi vanto di essere di centrosinistra in questo paese, orgoglioso di esserlo perché sono ancora dalla parte di chi deve rappresentare anche chi ha preso meno voti. Anche se non è questo il caso. Ho ringraziato l’assessore e ho ritenuto che la conclusione di quegli obiettivi potessi portarla a termine io, che quell’assessore non poteva avere altre deleghe. Umberto Di Giacomo non è diventato assessore perché ha costituito Comunità Attiva, lo sarebbe diventato comunque perché ha preso quei voti e a Volt spettavano – in base al risultato elettorale – due assessori. Sugli esterni, ricordo che ho preso più voti delle liste che mi hanno sostenuto e per questo, come persona e per la fiducia ottenuta dagli elettori, rivendico la possibilità di decidere che ci siano anche degli esterni”.

Più informazioni
commenta