Aborto

Associazioni anti-aborto nei consultori, Del Pozzo (Cgil): “Le donne non si fermano”

La Segretaria Confederale CGIL Molise critica la presenza di associazioni ProVita nei consultori: "un'ingerenza nella libertà delle donne"

La decisione di introdurre associazioni antiabortiste nei consultori ha scatenato un acceso dibattito sulla libertà delle donne e sulle politiche di sostegno alla salute femminile. A esprimere una netta critica su questa normativa è Sabrina Del Pozzo, Segretaria Confederale CGIL Molise, che solleva alcuni interrogativi sull’effettivo rispetto dei diritti delle donne.

“La presenza di associazioni antiabortiste nei consultori rappresenta un’ingerenza nella libertà delle donne e un grave ostacolo all’autodeterminazione sul proprio corpo”, afferma Del Pozzo. “Il Pnrr, concepito per creare lavoro e servizi a sostegno delle donne, dovrebbe essere un’opportunità per promuovere la loro autonomia e il loro benessere, non per limitarne le scelte e imporre visioni ideologiche”.

La Segretaria Confederale CGIL Molise denuncia l’utilizzo di fondi pubblici per finanziare associazioni che vedono l’aborto come un peccato e che cercano di influenzare le decisioni delle donne. “Questo non è solo inopportuno, ma rappresenta una forma di violenza contro le donne, che vengono private della libertà di decidere autonomamente sulla propria salute”, sottolinea.

Del Pozzo mette in guardia dal rischio di ritornare a pratiche di aborto clandestino, ipotesi che prenderebbe quota nel momento in le donne non si sentono libere di chiedere aiuto senza timore di essere giudicate. “Abbiamo bisogno di sostegno e tutela nella salute, senza essere soggette a moralismi e pregiudizi”, afferma.

La Segretaria Confederale CGIL Molise conclude ribadendo l’importanza del rispetto per le opinioni diverse e la necessità di un confronto aperto e libero. “La resistenza alle ingiustizie e alle limitazioni delle libertà individuali è un impegno collettivo che richiede la partecipazione di tutte le persone, indipendentemente dalle loro posizioni”, conclude Sabrina Del Pozzo.

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