Campobasso

Un’altra edicola se ne va: rimosso il chiosco di via Manzoni, Giannubilo: “E’ la fine di un mondo”

Il docente racconta il significato di quello che era uno "spaccio culturale" per uno dei quartieri più popolosi del capoluogo di regione

Un’altra edicola (a Campobasso) che se ne va. Un pezzo di storia e di vita. Questa mattina è stato rimosso il chiosco dei giornali di viale Manzoni. E il professore (e scrittore) Pier Paolo Giannubilo, in un bellissimo post pubblicato sulla sua pagina social, descrive quello che è stato e (purtroppo) quello che è. Ecco la pubblicazione.
“L’edicola di via Manzoni, spaccio culturale per anni e anni di un quartiere – il ‘quartiere bene”, come si diceva nei piccoloborghesi anni ’80, della mia città – asportata dal suolo e condotta via come la statua di Lenin in Goodbye Lenin. 
I pensionati che prenotavano il loro inserto culturale del weekend. Gli operai di sinistra col quotidiano sotto il braccio in modo che la testata fosse visibile. I dipendenti pubblici col moderato Corsera da sfogliare nelle ore inani negli uffici. I miei studenti costretti ancora oggi a comprare il giornale cartaceo da me, sempre più simile a un giapponese nella giungla che si rifiuta di credere che la guerra è finita e si è risolta in una sconfitta…
Non legge più nessuno. Figuriamoci il cartaceo.
I nostri ragazzi non sono più in grado di comprendere un testo scritto. Capiscono solo le figure, come fossimo tornati indietro a un medioevo di analfabetismo diffuso. Quindi è tutto consequenziale, è la fine di un mondo, superato dalla Storia e avviato verso il peggio, un indistinto disgregato centrifugo bailamme digitale dove tutto tutto vale tutto e quindi tutto vale niente. Sì, è patetico trovare significati simbolici in qualsiasi immagine. Ma ancor più patetico è rifiutarsi di vederli quando sono così palesi.
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