Proprio oggi, 28 febbraio, l’avvocato Joe Mileti sarà presentato agli iscritti del Partito Democratico di Termoli come candidato unitario dei progressisti per la corsa a sindaco di Termoli. La convocazione è in serata al centro La Vida. Ma nel frattempo è successo il ‘casino’: Laura Venittelli, membro dell’assemblea regionale e della direzione Pd del Molise, ex parlamentare, si è autosospesa dal circolo del Pd di Termoli in aperta critica rispetto alla scelta di un candidato “che ha votato alla Regione per Fratelli d’Italia”. Le prove sono nella immagine dello stato di whatsapp di Mileti datato 21 giugno, alla vigilia delle Regionali, col quale l’avvocato espressione del centrosinistra fa campagna elettorale per un candidato locale del partito di Giorgia Meloni.
Il caso è arrivato alla segretaria nazionale Elly Schlein, “che tra l’altro era già stata informata” precisa Laura Venittelli, che la settimana scorsa ha incontrato Schlein a Vasto.
Al clima incandescente, con telefonini bollenti e fitte conversazioni in chat tra gli iscritti alle prese con la prima ‘patata bollente’, che piomba su una campagna elettorale non ancora iniziata e all’indomani delle dichiarazioni di unità dell’ala progressista che hanno salutato la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna, si aggiunge poi l’invito di Angelo Primiani, consigliere regionale del M5S ed esponente di punta del partito di Giuseppe Conte, a “riconsiderare la scelta” e “ascoltare i civici”. Risultato: i due principali partiti a sostegno di Mileti, che non più tardi di 6 giorni fa hanno ufficializzato l’adesione comune a Mileti, sono divisi al loro interno.
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Intanto Laura Venittelli ha inviato una lettera formale a Schlein spiegando le ragioni dell’autosospensione.
“Cara Elly, la questione delle amministrative di Termoli è a Tua conoscenza da giorni, per aver appreso, da più’ voci (professionisti del territorio, Famiano Crucianelli, vertici dei Giovani Democratici e, non per ultima, la sottoscritta) le criticità della candidatura a sindaco dell’avv.to Mileti Joe, figura apparentemente civica (mai impegnato sul territorio in azioni devolute al benessere dello stesso) , voluta da una parte del Pd di Termoli, da una parte del M5S e da un movimento locale. La candidatura è stata imposta senza un minimo di dibattito all’interno del circolo (ci sono state da novembre 2023 ad oggi solo 6 riunioni totali), senza aver mai esposto il programma del candidato, senza aver mai potuto chiedere allo stesso (che non è mai stato invitato al circolo Pd) cosa ne pensasse, solo per fare qualche esempio, dell’autonomia differenziata, della sanità pubblica , del premierato e dei provvedimenti adottati dal governo Meloni in materia di immigrazione, abuso d’ufficio, aumento delle pene per i rave, eccetera”.
Alla segretaria nazionale viene sottoposto quindi il casus belli, sul quale si stanno concentrando anche attenzioni da parte della stampa nazionale. “Le criticità della figura “messa in campo” muovono , oltre che dalla mancanza di conoscenza del suo “pensiero” , dal sostegno pubblico, dell’avocato Joe Mileti, al partito di Giorgia Meloni e, nello specifico ad un candidato di questa lista. il cui ” santino elettorale è stato postato, per diversi giorni, sul proprio stato di whatsapp , con una evidente campagna elettorale, ribadisco, pubblica, mentre noi tutti correvamo nel senso opposto per racimolare voti per il centrosinistra e per Gravina presidente”.
Ad avere dubbi sul metodo è anche Angelo Primiani, consigliere del M5S che con il Pd, Costruire Democrazia, Vota x TE e Socialisti ha fatto quadrato attorno all’avvocato penalista 61enne. Il giorno dopo l’appello dei civici a valutare programmi e punti di convergenza prima di pensare ai nomi “non può e non deve essere ignorato – dice Primiani – Il campo progressista può essere definito tale solo se antepone un programma di riforme innovativo per il progresso della città, appunto, ai nomi. Nomi che, oltretutto, devono avere una loro coerenza con la storia politica delle forze di coalizione. Il timore, invece, è che questo non stia avvenendo in vista delle prossime elezioni amministrative, e che si commetta così un errore che il centrosinistra potrebbe pagare a caro prezzo nel confronto con la destra”.
Nel M5S le acque non sono quiete sulla scelta fatta a Termoli, specie dopo il risultato in Sardegna. “Sono convinto che il dialogo e il confronto siano alla base della costruzione di un percorso efficace – aggiunge Primiani – e mi sento di fare un appello a riconsiderare le posizioni assunte di recente, quindi coinvolgere i civici nella discussione e concordare un progetto credibile, solido, chiaro e che rispecchi i valori di tutte le forze disposte a scendere in campo. Gli stessi principi che gli elettori si aspettano di vedere espressi all’interno dell’assise cittadina.
La logica dei nomi calati dall’alto rischia invece di comprimere eccessivamente il dibattito politico, svuotandolo di contenuti e di temi. A maggior ragione se quei nomi non hanno una coerenza intrinseca con i partiti disposti a sostenerli. E se il campo progressista vuole davvero offrire un’alternativa seria ai termolesi, dovrebbe innanzitutto valorizzare le risorse che ha al suo interno, chi nelle istituzioni si è fatto le ossa e continua a investire energie e competenze per la collettività”.
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