Sono da poco passate le 18 del 23 dicembre quando una coppia di settantenni di Santa Croce di Magliano lascia la propria abitazione in via Inghilterra per svolgere delle commissioni. Trascorsa un’ora, i due rientrano; arrivati sull’uscio, però, notano subito una delle due persiane sollevate. Si guardano negli occhi e capiscono immediatamente. Possibile che sia successo di nuovo dopo a malapena un mese? Ebbene sì, entrano dentro casa pronti a rivivere per la seconda volta lo stesso incubo. Vederlo con i propri occhi, però, fa sempre un certo effetto, anche se ci sei già passato: casa completamente sottosopra, armadi vuoti, vestiti sporchi di impronta di scarpe e addirittura di sangue, probabilmente perso a causa delle ferite inflitte dal vetro nel tentativo di scavalcare la finestra rotta in precedenza.
Il bottino, però, è pari a zero, anche perché la stessa abitazione era stata già derubata lo scorso 16 novembre. In entrambi i casi i ladri sono entrati dalla finestra, nella prima occasione facendo breccia dal bagno e in quest’ultima dalla cameretta. La strada di Via Inghilterra è un vero e proprio vicolo cieco, molto stretto, dal quale si può uscire solamente in retromarcia. Nonostante questo, nella prima occasione i malviventi si sono avvicinati con la propria vettura a 10 metri dalla casa delle vittime, che è collocata in fondo alla strada. Hanno avuto tutto il tempo di avvicinarsi, entrare ed andare via senza che nessuno se ne accorgesse. I due sono increduli e non riescono a spiegarsi come mai siano state vittime di un furto per la seconda volta nel giro di così poco tempo. I carabinieri si sono recati il prima possibile sul luogo del misfatto, cercando indizi dalle testimonianze delle vittime e dentro casa. Le forze dell’ordine, però, hanno manifestato subito le proprie difficoltà nel coprire una zona così vasta, comprendente Santa Croce di Magliano e i paesi limitrofi, soprattutto in un periodo come questo, in cui il numero dei furti nelle abitazioni sta crescendo a dismisura.
I due signori raccontano di non riuscire più a chiudere occhio, cercando di spiegare a parole il senso di esasperazione che li pervade. Un insieme di rabbia, paura e, soprattutto, impotenza, di fronte ad un problema che non sembra avere una soluzione immediata. Ogni rumore, anche il più impercettibile, li fa sobbalzare durante la giornata e nel sonno, mentre cercano di riposare. La sensazione di non sentirsi più a casa dentro casa, di avere paura in quello che per un essere umano dovrebbe essere il luogo più sicuro, di temere di imbattersi in qualcuno la mattina appena svegli oppure rientrati da un impegno. Emozioni e pensieri apparentemente lontani da noi, ma che solamente esperienze di questo tipo possono farti vivere.
A pochi giorni dall’accaduto, le vittime si stanno già adoperando per massimizzare il controllo ed evitare che possa succedere ancora una volta. La speranza è che il problema possa risolversi il prima possibile, magari aumentando il numero di pattuglie oppure, sognando in grande, sperando che certe persone possano recuperare un minimo di buonsenso. Un noto scrittore britannico di nome Samuel Johnson, infatti, una volta disse: “Essere felici a casa propria è il risultato finale di ogni ambizione”, ed è proprio quando questa condizione viene violata che dovremmo iniziare a porci delle domande.
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