Pizzone

Esplosivi, deforestazione e produzione di inerti: no alla Centrale Enel. La petizione è arrivata a 4mila firme

Sommossa popolare contro il progetto che prevede: esplosivo per costruire 10 chilometri di gallerie e caverne sotterranee. Via anche gli alberi su 11 ettari di terreno per creare e infine la produzione di inerti per 1 milione di metri cubi di cui una parte verrebbe scaricata direttamente nel parco

Non solo le associazioni, contro la centrale Enel nel comune di Pizzone c’è una vera e propria sommossa popolare. Al riguardo, la petizione online lanciata su Change.org da Fabrizio de Bellis per chiedere che il parco nazionale e il lago di Castel San Vincenzo siano salvati dallo scempio, ha superato le 4mila firme. 

“Io e la mia famiglia, ogni anno da circa 10 anni siamo dei turisti affezionati ai cittadini del comune di Castel San Vincenzo e alle sue meraviglie naturali. Il lago di Castel San Vincenzo, situato nel Molise, è un gioiello naturale del Parco Nazionale d‘Abruzzo, Molise e Lazio che rischia ora di essere sfruttato dall’Enel per aumentare la produttività della centrale idroelettrica situata a Pizzone in provincia di Isernia”, esordisce il testo della petizione online.

L’intervento strutturale prevede – si legge nella petizione – l’uso di esplosivo per costruire 10 chilometri di gallerie e caverne sotterranee, la deforestazione completa di 11 ettari per creare i vari cantieri e la produzione inerti per 1 milione di metri cubi; una parte verrebbe scaricata direttamente nel parco.

Premessi questi tre aspetti insistono una serie di altre ragioni per il “no” al progetto. Almeno nove quelle elencate nella petizione on line.

Intanto è un’area protetta. Siamo in un Parco Nazionale, area ricca di piante , animali e paesaggi unici e straordinari, di valore mondiale, da tutelare. Per lo stesso ente parco il progetto Pizzone II è incompatibile”. Il secondo passaggio riguarda i cantieri: questa zona del parco sarebbe trasformata per anni (almeno 5) in un grande cantiere attraverso immensi scavi, sbancamenti e massiva deforestazione.

Gravi quindi le ripercussioni sull’ecosistema: Il progetto metterebbe in crisi l’equilibrio dell’ecosistema e spoglierebbe gli animali del loro habitat. L’orso bruno marsicano, simbolo di questo territorio, abbandonerebbe questa zona fondamentale per la riproduzione e il letargo.

Si cita anche il rischio sismico: il territorio è a massimo rischio sismico. La stessa Enel cita la presenza di faglie attive che verrebbero attraversate dai nuovi condotti. A seguire è enunciato “un rischio elevato per il territorio e le stesse opere e il rischio idrogeologico: lo scavo di grandi gallerie è un pericolo per l’assetto del territorio, in quanto la variazione di ciclo delle acque sotterranee è uno dei rischi geoidrologici più difficili da prevedere e quantificare nella fase progettuale. Lo stesso fiume Volturno potrebbe essere intaccato dal progetto.

E poi la salute. Lavori così invasivi sarebbero di grave impatto sulla salute di tutti gli organismi viventi: sugli animali, sulle foreste ma anche sull’uomo con polveri sottili, emissioni inquinanti ed elevati livelli di rumore.

Conseguenze drammatiche si avrebbero sul turismo: i laghi di Castel San Vincenzo e della Montagna Spaccata sarebbero stravolti e non più balneabili con il pompaggio continuo per 5/8 metri di livello e circa 2.000.000 di litri d’acqua. Il grande impatto negativo su flora e fauna si riverserebbe anche sul futuro delle attività ricettive presenti e sulle presenze turistiche oggi in forte crescita. Il progetto intaccherebbe anche l’iter di candidatura Unesco dell’Abbazia di San Vincenzo.

E infine il problema dello spopolamento: Il cantiere prolungato farebbe da detrattore al flusso turistico oggi affermato.

Dunque l’appello: “Chiediamo alle autorità competenti di analizzare nuovamente i progetti proposti dall’Enel e di valutare attentamente le relative conseguenze disastranti per il territorio qualora il progetto venisse accettato”.

leggi anche
bussone e paglione
Contro la centrale enel
Pizzone II, il No di Uncem Molise col presidente Paglione: “La Green Economy non si fa contro cittadini e territori”
commenta