Pizzone ii

Centrale Enel, contro anche l’abate di Montecassino che scrive a Mattarella: “Il denaro non addomestichi coscienze”

L'abate Fallica, che gestisce anche l'abbazia di San Vincenzo al Volturno tramite il suo delegato ha scritto una lettere al Presidente della Repubblica richiamando l’enciclica papale Laudato Si: "I tesori di un territorio sono ricchezza di tutti, l’imponenza del quasi miliardario giro di danaro in gioco (o, per dirla con Francesco, dello 'sterco del diavolo'), non deve far tacere o addomesticare le coscienze".

Anche l’abate di Montecassino prende posizione sul progetto Enel denominato Pizzone II. Lo fa con una lettera inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in cui si spiega perché Dom Antonio Luca Fallica è contrario all’iniziativa della centrale idroelettrica a due passi dall’abbazia di San Vincenzo al Volturno, perla archeologica del Molise candidata ad essere inserita dall’Unesco nel Patrimonio
dell’Umanità, gestita dal suo delegato, l’ex questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo che per primo ha denunciato quanto stava accadendo nel territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

“I tesori di un territorio sono ricchezza di tutti – questo si legge nella missiva al Capo dello Stato inoltrata agli organi di informazione da Pozzo –  sono immediata testimonianza della infinita munificenza di Dio e segno della sua benevolenza misericordiosa. Tutti i suoi figli sono chiamati a godere del privilegio di abitare la Terra, rispettandola come casa comune. L’Enel sarebbe pronta a snaturare e deturpare l’area, realizzando due enormi caverne nella pancia di una montagna, chilometri di gallerie e di strade, profondi pozzi piezometrici, vari cantieri e discariche per impressionanti cubature; ciò, anche cementificando vaste aree boschive e convertendo due preziosissimi e vitali laghi (quello di Alfedena in provincia de L’Aquila e quello di Castel San Vincenzo a Isernia) ad esanimi bacini di pompaggio”.

Operazione che – questo è stato messo in evidenza da Pozzo e dai cittadini che discutono da settimane il progetto sul gruppo dell’Osservatorio dell’alto Volturno  – metterebbe sotto stress le dighe che sono state realizzate per sollecitazioni decisamente inferiori a quelle previste nel progetto e che per questo andrebbero riadattate allo scopo altrimenti a rischiare l’inondazione sarebbero le popolazioni che vivono a ridosso delle strutture, e cioè Alfedena e Cartiera, una frazione di Castel San Vincenzo.

L’abate ha messo in luce come l’iniziativa dovrebbe svolgersi “in un territorio di inestimabile valore ambientalistico che, con le sue spesso rare e talvolta uniche biodiversità (per tutte, l’orso bruno marsicano), costituisce dono del Creatore per la casa comune: dono che lo Stato italiano ha posto sotto il centenario manto del Pnalm, affinché ne sia rigidamente tutelata l’integrità. I piani strategici per l’auspicata autonomia energetica e per la sacrosanta transizione ecologica, vanno mirati a risanare il degrado e non – come in questo caso- a degradare certificati modelli di integrità”.

Questo è il senso della richiesta di attenzione rivolta al Capo dello Stato dall’Abate di Montecassino il quale, a conclusione dell’appello, afferma che “l’imponenza del quasi miliardario giro di danaro in gioco (o, per dirla con Francesco, dello ‘sterco del diavolo’), non deve far tacere o addomesticare le coscienze”.

Felici ad aver ascoltato queste parole quelli del coordinamento No Pizzone II .”Le parole dell’abate delle abbazie di Montecassino e di San Vincenzo al Volturno di forte critica al progetto Enel Pizzone II confortano i tantissimi cittadini sensibili al tema della tutela della natura e del patrimonio straordinario della Valle del Volturno, a partire dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dall’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. Sono un ulteriore sprone per continuare a lottare fino al ritiro definitivo del progetto da parte di Enel o alla sua totale bocciatura da parte di enti, Comuni, Regioni e Stato”

Nel frattempo prosegue la mobilitazione spontanea. Aderisce alla protesta anche Casa del Popolo di Campobasso che venerdì 6 ottobre alle ore 17 e 30 nella sede associativa di via Gioberti ha organizzato una assemblea pubblica.   (ad)

locandina Pizzone II casa del popolo

 

 

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