Colletorto

Giovanna I d’Angiò, in tanti alla presentazione del libro di Luigi Pizzuto

Tantissime persone, tra non poche emozioni, hanno seguito, nel cuore del “Borgo degli Angioini”, fino a tarda ora, la presentazione del volume “Giovanna I d’Angiò” scritto da Luigi Pizzuto, pubblicato dall’Editrice Lampo di Campobasso. Una presentazione del tutto inedita e singolare sotto le luci che “infiammano” uno scenario architettonico bellissimo. Ricco di episodi storici. Il libro ha offerto spunti e riflessioni in questo scenario di antica memoria. Dove aleggia, tra l’altro, la voce di tanta gente di ieri e lo spirito di non pochi protagonisti della storia locale. Il “Gruppo Chiarine Medievali” del Gruppo Storico di Colletorto, dal finestrone della torre antica, in costumi d’epoca, ha rianimato tante voci lontane. Rendendo omaggio, piacevolmente con i suoi squilli che toccano il cuore, ad una iniziativa culturale che certamente lascia il segno sul territorio. Tante dunque le emozioni di chi è rientrato in paese. Tanti i curiosi.

Al centro dell’attenzione i contenuti del volume che ruotano intorno alla figura della regina Giovanna I d’Angiò e alla sua torre angioina. Monumento simbolo del paese che svetta superbo su tutto il territorio circostante. Dopo i saluti del Sindaco Mimmo Mele, di Vincenzo Ritucci presidente del Gruppo Storico “Giovanna I d’Angiò”, di Camilla Di Rocco dell’Associazioni Culturale La Coccinella, promotrice dell’Iniziativa, di Lina Ambrosio e della poetessa Rossella De Magistris, i relatori hanno analizzato i vari aspetti del libro. “Saluto gli ospiti e il pubblico – ha comunicato ai presenti la scrittrice Lucia Bocale – che con passione si occupa di fotografìa che trova continuità presso la Mood Photograhy di Pescara. Nel libro sulla regina Giovanna trovo un perfetto accordo tra immagini e parole. Le illustrazioni di Jean Luciano mettono in evidenza l’amore per le proprie radici. Di spessore la foto della pergamena del 1371 di Giovanna I d’Angiò, custodita nel Fondo Antico di Agnone. Un’immagine nitida, inedita, con caratteri intatti, tanto da dare l’impressione che tutto il tempo trascorso non l’abbia mai sfiorata”. La storica Chiara Ponte ha approfondito il rapporto con la religione tirando fuori documenti tradotti dal latino. “Tra i tanti interessante il Libro D’Ore di Vienna (1365-1368). Un manoscritto pregiatissimo che rappresenta la regina sei volte con abito rosso, corona, velo, capelli biondi intrecciati, con un libro di preghiere e a mani giunte. Inginocchiata ai piedi della Madonna o della Trinità. Giovanna vuole dare l’immagine di una donna pia, religiosa, devota. L’antico manoscritto è importante perché ci permette di indagare le preferenze devozionali della regina”. “Il mio intervento dichiara Maria Carmela Mugnano, poetessa e scrittrice, riguarda il mito di Giovanna d’Angiò tra storia e leggenda, presente in un capitolo del libro. Lo scrittore francese Patrice de la Tour du Pin dice che i paesi che non hanno leggende sono destinati a morire. E quale personaggio poteva creare un mito che oggi riscalda la memoria dei paesi e la fantasia della gente che hanno fatto parte del suo regno, se non Giovanna I d’Angiò? In Francia questo concetto è ben espresso quando a proposito della regina viene scritto: “Tout cela meritait bien une legende”. Nel racconto vola cosi in alto il mito della regina con i suoi amori esagerati, narrati anche in quei luoghi dove non è stata mai. La storica dell’arte Gabriella Paduano si è soffermata invece sui disegni di vari artisti presenti nel libro. In particolare sulla copertina disegnata dall’artista francese Jean Luciano.

Presentazione libro colletorto

“In prima di copertina la rappresentazione di Jean è fantastica e di alto profilo artistico – precisa con un linguaggio dettagliato e incisivo la Paduano – La riproduzione della miniatura in bianco e nero del 1354, ai piedi di Cristo in Croce, sorretta dal Padre, da un lato presenta Luigi di Taranto e dall’altro la regina orante a mani giunte. Il pathos s’intreccia ad una dimensione celestiale che sale. Piena di angeli. L’immagine è bellissima. Ricca di dettagli vivaci che emozionano. E offrono al lettore tantissime informazioni. L’adorazione della Trinità si avverte nell’espressione dei volti. Tra i particolari il nodo del re, simbolo di appartenenza all’Ordine del Nodo fondato nel 1352. Il libro di Luigi Pizzuto è un piccolo capolavoro. Una graziosa antologia dove interagiscono vari linguaggi che appartengono decisamente alle tante passioni dell’autore”. Sulla scorta della documentazione di Frederic Mistral, precisa lo storico Antonio Mucciaccio “La bella Giovanna è, per noi provenzali, quel che Maria Stuart è per gli scozzesi: un miraggio di amori retrospettivi, un rimpianto di giovinezza, di nazionalità, di poesie sepolte”. “Regina colta e assennata, immagine ancora viva nella Provenza dopo secoli. A Colletorto l’immagine della regina, come in tanti altri luoghi italiani, è ancora viva. Da molto tempo viene ricordata, onorata e celebrata con musiche, giochi e rappresentazioni teatrali con grande concorso di popolo. Giovanna è donna di grande fascino e di sublime amore. Nei secoli ha attirato le attenzioni di letterati e di artisti, che l’hanno raffigurata in moltissime immagini, tra affreschi, tele e icone miniate nei codici con vivi colori. Credo che sia giunto il tempo di omaggiare con una statua in bronzo, ai piedi della torre di Colletorto, Giovanna regina d’amore. Nel libro “Giovanna d’Angiò”, Storia, Leggenda, Teatro e Poesia, grazie all’autore Luigi Pizzuto, questo mondo affascinante rivive nel modo migliore”.

Presentazione libro colletorto
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