Sembra il vecchio Salvini di un tempo, coi suoi cavalli di battaglia, in primis quello contro l’immigrazione, e che aizza il pubblico al grido di ‘prima i molisani’. Il Ministro delle Infrastrutture della Lega, Matteo Salvini, è arrivato a Termoli poco dopo le 20 e da subito ha mostrato il suo volto da ‘animale da palcoscenico’, nonostante la cornice di pubblico non fosse nutrita come ai tempi d’oro della Lega in Molise.
Sul palco a fare gli onori di casa il Commissario Michele Marone, ma il primo a parlare è stato il candidato consigliere Nicola Rocchia, che ha toccato il tema sanità e ha precisato che non possono esserci cittadini di serie B. Il riferimento sembra andare alla riforma dell’autonomia differenziata ma è un tema – questo – che Salvini quasi dribbla, se non per dire che “l’autonomia non toglie niente a nessuno, anzi”.
“Non è possibile che ci sono migliaia di immigrati che arrivano in Italia, non possiamo ospitare mezza Africa da noi”, è stata però una delle prime battute. E poi, rivolto a qualcuno nel pubblico, lo ha etichettato come ‘buonista’: “Ospitali a casa tua, con i tuoi soldi”.
Stilettate contro Bruxelles (su auto elettriche e case green), prese in giro alla segretaria dem Shlein (“ha il personal shopper e l’armocromista”), un riferimento ai “giudici con cui non ho un bel rapporto, sono sotto processo per aver difeso il mio Paese”. E poi pensioni, aste per le concessioni balneari, reddito di cittadinanza, servizio militare obbligatorio da ripristinare, riforma del codice della strada.
Contestazioni non ci sono state, ma neanche adorazione di folla per il leader del partito della Lega – Noi per Salvini. Il grande assente è il candidato presidente della coalizione di centrodestra, nonchè attuale sindaco della città, Francesco Roberti, cui Salvini non ha fatto menzione. Roberti, nelle stesse ore in cui il Ministro e vicepremier era a Termoli (dove farà una cena a base di pesce e trascorrerà la notte prima di partire domattina per Isernia) era infatti impegnato nella convention dei Popolari di Vincenzo Niro a Colle d’Anchise.
Sul governo uscente invece – come fatto in altre occasioni – i giudizi di Salvini non sono stati teneri. “Si poteva fare sicuramente meglio, specie su sanità. Noi abbiamo in lista donne e uomini in gamba. Molti sono giovani, e non hanno mai messo piede in regione. So che hanno ricandidato invece gente che sta lì da 15, 20 anni. C’è bisogno di gente nuova, è ora di aprire la finestra in Regione il 26 giugno, tocca a voi”.
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