Guglionesi

Il Fulvio come uno stadio: Peppe Servillo porta tutti in trasferta a Torino coi suoi irriducibili ‘malati’ del Napoli

Teatro praticamente sold out per lo spettacolo ‘Il resto della settimana’, una narrazione esilarante e affascinante su una pagina di storia del calcio italiano (Juve-Napoli del 9 novembre ’86) fatta rivivere dalla ‘penna’ di Maurizio De Giovanni, scrittore affermato e grandissimo tifoso azzurro, e dalla verve del cantautore e attore campano

Molto più che una partita, foss’anche (come è stata) una trasferta impossibile vinta. Ieri 18 marzo il Teatro Fulvio di Guglionesi si è trasformato in una ‘curva’ attraverso il racconto appassionato di una epopea calcistica, quella che fu per gli azzurri la storica Juventus-Napoli del 9 novembre 1986. Narratore impareggiabile di una pagina di storia del calcio italiano l’attore e cantautore Peppe Servillo. Che si è subito presentato così: “Sono partenopeo, nel senso in parte di Caserta e in parte di Afragola”, strappando al nutrito pubblico la prima di una lunga serie di risate.

servillo fulvio

Accompagnato sul palco solo dalla chitarra di Cristiano Califano (“lui invece è napoletano”), ha dato voce, fiato e sputo a una serie di personaggi d’ora in poi – per chi ha assistito allo spettacolo – indimenticabili: dei tipi umani di tifosi napoletani in cui la passione irrefrenabile per ‘o pallon si trasforma in una vera e propria malattia. E ognuno, di quella malattia, ha le sue manifestazioni sintomatiche. Servillo dal palco le elenca ad una ad una, tratteggiando in maniera esilarante i compagni di viaggio di quella trasferta a Torino, a bordo di una Fiat Regata rimediata all’occorrenza. Luigi, Raffaele, Salvatore e poi tutti gli altri che si ritrovano stretti come sardine sugli spalti nella curva degli ospiti. Tutti affetti dallo stesso morbo con effetti, però, diversi. C’è il disfattista cronico, l’entusiasta ‘ebete’, lo scaramantico, c’è chi ha il viso pallido e consunto dalla ‘febbre’ per la sua squadra del cuore.

E che squadra: si parla del Napoli che, nella stagione 86/87, vinse il suo glorioso primo scudetto della storia e che appunto in quella domenica di quasi 40 anni fa espugnò, battendo ‘i migliori’ per 3 a 1, il tempio della squadra italiana più blasonata. Ovviamente c’era Lui, mai nominato dai devoti ma riconoscibile a tutti, anche a chi di quella ‘materia’ conosce ben poco. Ma Servillo-De Giovanni riescono a contagiare con quella malattia proprio tutti.

teatro fulvio peppe servillo pubblico
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Da tempo non si vedeva il Teatro Fulvio così pieno: l’occasione d’altra parte era davvero ghiotta. Tanti, tantissimi, richiamati da un altro grande nome: quello appunto di Maurizio De Giovanni, il popolarissimo autore del romanzo ‘Il resto della settimana’ da cui è tratto lo spettacolo che ha preso corpo ieri sul palco con la straordinaria verve di Servillo e sulle note ora napoletane ora argentine della musica che ha contrappuntato il viaggio. Viaggio nel ventre di Napoli e nel parossismo di una passione “perlopiù genetica”. Al grido di ‘andiamo a scrivere la storia’, ha preso il via il ‘pellegrinaggio’ accompagnato dalle improbabili note dei Cugini di Campagna (“era l’unica cassetta che aveva in macchina il proprietario della Regata”).

E poi la liturgia del pre-partita, gli sfottò tra i ‘poveri ma belli’ napoletani e gli ‘aristocratici’ tifosi juventini, i gesti più o meno velati di scongiuro. Al centro l’ardente rievocazione della ‘Presa di Torino’ rivificata dall’incessante fervore del frontman degli Avion Travel. Il tutto venato della irresistibile ironia e osservato con l’acume dello scrittore-sceneggiatore che di quel fantastico microcosmo dai tratti mitologici non è un semplice spettatore.

Dunque i tanti fermo immagine di quei memorabili 90 minuti di gioco in cui il tempo, anche quello nel teatro guglionesano, è parso fermarsi, interrotto solo da scroscianti applausi e irrefrenabili risate. Sospeso, proprio come il tempo del resto della settimana, quello tra una domenica pomeriggio e la successiva, a Napoli.

teatro fulvio peppe servillo

Serata da incorniciare per la stagione teatrale del Fulvio appena cominciata e che vi aspetta il 1 aprile con il sorprendente ‘Destinazione non umana’. Per Peppe Servillo lo show in Molise continua invece stasera e domani al Teatro del Loto di Ferrazzano.

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