Salvati in mare

Arrivati a Ortona i 161 migranti della nave di Emergency: 20 sono destinati al Molise

Fra i profughi sulla Life Support anche 61 minori e 26 donne. Dopo le operazioni di sbarco il trasferimento fra Abruzzo, Marche e la nostra regione

Venti dei 161 migranti arrivati quest’oggi al porto di Ortona con la nave ‘Life support’ di Emergency sono destinati al Molise. Lo ha reso noto il viceprefetto di Chieti, Gianluca Braga, che ha coordinato le operazioni di accoglienza dei profughi giunti attorno alle 13 dopo che il Governo aveva destinato la nave alla cittadina in provincia di Chieti.

Più o meno la metà di tutto il gruppo resterà in Abruzzo, compresi adulti e parte dei minori. Il Ministero ha disposto inoltre che 40 persone vadano nelle Marche e 20 in Molise, ma non è ancora chiaro dove.

life support nave emergency ong migranti porto ortona

Le 161 persone provengono da Burkina Faso, Camerun, Ciad, Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Conakry, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sud Sudan, Sudan. Oltre un terzo (ben 61) sono minori, di cui 7 accompagnati e 54 non accompagnati. A bordo della Life Support c’erano anche 26 donne, di cui tre incinte.

I naufraghi che Emergency ha soccorso erano partiti da Zwara, in Libia, nel primo caso, e da Sfax, in Tunisia, nel secondo e nel terzo. In questi due ultimi casi, le persone hanno passato più di tre giorni in mare navigando alla deriva.

Presenti al porto allo sbarco avvenuto attorno alle 13 di oggi tutte le autorità coinvolte nelle operazioni di sbarco e assistenza: Prefettura, Provincia di Chieti, Comune, capitaneria di porto, carabinieri, finanza, vigili del fuoco, 118, Asl, protezione civile, Croce Rossa, Usmaf di Pescara, Roan e Autorità di sistema portuale. C’era anche il sindaco di Ortona, Leo Castiglione.

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“Sono iniziate le operazioni di sbarco dei primi migranti secondo i criteri di priorità adottati dall’Usmaf – ha spiegato Braga – che ha fatto una prima valutazione a bordo di tipo sanitario, quindi naturalmente diamo la precedenza alle donne in stato di gravidanza, minori, bimbi piccoli con mamme. La Asl valuterà naturalmente l’esigenza di eventuali ricoveri precauzionali o addirittura casi di ‘codice rosso’. Laddove ciò non sia i migranti verranno destinati immediatamente presso il Palasport di Villa Caldari per le operazioni di fotosegnalamento e di identificazione inerenti le attività di polizia di frontiera, per poi essere smistati verso i vari centri”.

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“Vogliamo tornare quanto prima nel Mediterraneo, mettendoci a disposizione delle autorità competenti presenti in mare. Durante quest’ultima missione, abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni di imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo e soprattutto sulla rotta tunisina – fa sapere Emanuele Nannini di Emergency -. Di fatto, siamo stati testimoni degli effetti delle recenti politiche tunisine verso gli stranieri presenti sul proprio territorio e della grave crisi economica che sta affliggendo il Paese. A bordo, i superstiti ci hanno raccontato come la Tunisia rischia di diventare la nuova Libia: arresti arbitrari e violenze da parte della polizia, rapine armate senza che nessuno intervenga, case incendiate perché abitate da stranieri”.

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