Una piccola rivoluzione

Costruire con la paglia si può e conviene: “Costi abbattuti, ambienti caldi ed edilizia sostenibile”

Nella sede dell’Incubatore delle imprese ‘Di Lallo’ la dimostrazione che un altro modo per costruire esiste e non inquina: “Grande confort termico”. Il Gruppo di Azione Locale ‘Gal Molise Verso il 2000’ ha organizzato un incontro formativo dal titolo ‘Workshop di autocostruzione con materiale di scarto agricolo’ nell’ambito del progetto ‘AWeS0Me – Agricultural WastE as Sustainable 0 km building MatErial’.

Costruire case, mettere su pareti, coibentare con la paglia. O addirittura con gli scarti delle potature. È possibile o è una suggestione utopica? Non solo è possibile ma fa parte di un progetto definito e sostenibile che punta a informare e soprattutto sensibilizzare imprese e cittadini.

Scarti agricoli diventano materiali edili, progetto all'incubatore

Ed ecco di cosa si tratta. Il Gruppo di Azione Locale ‘Gal Molise Verso il 2000’ ha organizzato un incontro formativo dal titolo ‘Workshop di autocostruzione con materiale di scarto agricolo’ nell’ambito del progetto ‘AWeS0Me – Agricultural WastE as Sustainable 0 km building MatErial’, finanziato dal Programma di Cooperazione transfrontaliera Interreg Ipa Cbc Italia – Albania – Montenegro 2014 – 2020.

In parole povere e precise, “questo è un progetto che punta a sensibilizzare e informare imprese e cittadini sull’utilizzo degli scarti in agricoltura per un’edilizia sostenibile” spiega l’esperto in materia Giovanni Plescia, uno degli ideatori del progetto. Nel dettaglio, “parliamo di paglia, scarti di potature per esempio. Questi prodotti possono essere utilizzati assieme alla calce per creare cappotti termici interni agli edifici, un po’ come avveniva nell’antichità. Si va a creare un vero e proprio effetto termico di coibentazione”.

La prova sperimentale nella sala conferenze dell’Incubatore sociale delle imprese in via Monsignor Bologna a Campobasso: “Abbiamo riprodotto su una parete, quella nord e che guarda sull’esterno, l’esempio dimostrativo del progetto. Abbiamo applicato dei sensori per fare delle prove sperimentali e capire quale è stato l’efficientamento termico dovuto alla paglia. L’obiettivo è sempre quello di andare verso prodotti biologici, compresa la paglia che utilizziamo, e si parla anche di abitazioni private. Ci sono incentivi per chi fa bioedilizia, il futuro è tracciato”.

Scarti agricoli diventano materiali edili, progetto all'incubatore

L’architetto Alessandro Fioralba aggiunge nozioni molto importanti: “La paglia trattiene umidità limitando così la condensa nelle abitazioni, mentre la rilascia quando l’ambiente è troppo secco. Ecco perché un altro obiettivo è quello di realizzare un confort termico per ambienti che non crei inquinamento e non disperda calore”.

Sono state illustrate le operazioni preliminari necessarie per la preparazione di una parete di 42 metri quadrati per la posa in opera di un cappotto termico in paglia e calce, le tecniche di misurazione dei parametri/coefficienti della parete prima dell’inizio dei lavori e chi è intervenuto ha personalmente partecipato alla realizzazione del cappotto termico.

Il tutto, è stato possibile grazie alla partnership con ‘Terra building’ di Mario Ferrarelli, specializzata sul lavoro con materiali di scarto e con la paglia in particolare. Costi che si abbattono, inquinamento quasi annullato, economia sostenibile: non ci si può pensare più su ma bisogna solo agire e cambiare approccio.

Nella seconda fase del workshop, prevista per il 17 e il 18 novembre, verrà invece eseguito l’intonaco. Completata la fase di asciugatura della paglia, dunque, i partecipanti al workshop potranno preparare l’intonaco in calce cruda e garantire la sua posa direttamente sul supporto in paglia e calce.    fds

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