Quando ha cominciato a spargersi la voce che l’unico distributore di rifornimento del paese stava per chiudere, a causa del caro energia e dei margini di profitto azzerati per i gestori, gli abitanti di Petrella Tifernina, mille abitanti in provincia di Campobasso, si sono allarmati. L’annuncio che entro l’anno la stazione avrebbe chiuso i battenti, privando i consumatori di un servizio essenziale specialmente per gli spostamenti in un’area già disagiata, è stato un “duro colpo alla comunità”, racconta il sindaco Alessandro Amoroso, ricordando che “Petrella soffre di un crescente e preoccupante calo nei servizi dovuto, com’è noto, al fenomeno dello spopolamento che sembra avanzare inesorabilmente nel nostro Molise”.
In questo caso però una soluzione è stata trovata. E l’ha trovata il pubblico, intervenendo con una operazione che in Italia registra pochissimi precedenti: il Comune ha difatti acquistato il distributore per tenerlo in vita, “non come attività dalla quale ricavare profitti – spiega ancora il primo cittadino – ma per garantire un servizio primario al paese e ai centri limitrofi”.
Una storia a lieto fine che coincide con un momento segnato drammaticamente dal caro energia, e che per le aree interne del Mezzogiorno d’Italia è una storia inedita. “Alla notizia dell’imminente chiusura dell’unico distributore di carburanti in paese, la nostra Amministrazione ha reagito con prontezza, decidendo di acquistarlo” spiega Amoroso.
Non appena ricevuta la comunicazione che il distributore avrebbe chiuso entro il 31 dicembre 2022, il Comune di Petrella si è attivato con la disponibilità della famiglia Fratangelo – Di Stefano, proprietaria del distributore, e ha iniziato a studiare una modalità, del tutto singolare in Italia, per rilevare l’impianto. Nella giornata di ieri, 10 ottobre 2022, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la decisione.
“Non vogliamo trasformarla in un’attività economica nel vero senso della parola – ha precisato il primo cittadino – ma in un servizio ai cittadini di Petrella e dei comuni limitrofi. Non dovendo agire in veste di imprenditori, i ricavi saranno destinati alle spese di gestione e alla realizzazione di piccoli investimenti in paese”.
A questo si aggiunge un ulteriore vantaggio per la comunità – ha concluso Amoroso – “cioè la possibilità di usufruire di un servizio con costi più contenuti, dotando l’impianto di dispositivo per l’uso di bancomat e carte di credito”.
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