Musica

Progetto artistico tutto molisano per il cantautore francese Brassens: ispirò De Andrè

Dal 7 dicembre su You Tube è possibile ascoltare la nuova versione del celebre brano 'Les Passantes' interpretato da Marco Silvaroli con gli arrangiamenti curati da Matteo Iannaccio. Il progetto coinvolge altri musicisti molisani: Antonello Capuano (chitarra classica), Angelo Miele (fisarmonica), Marco Molino (vibrafono) e Lorenzo Mastrogiuseppe (contrabbasso). La regia della clip invece è di Alessio Di Lallo.

La voce è quella di Marco Silvaroli, gli arrangiamenti sono curati da Matteo Iannaccio. E poi Antonello Capuano (chitarra classica), Angelo Miele (fisarmonica), Marco Molino (vibrafono) e Lorenzo Mastrogiuseppe (contrabbasso). Ecco la ‘squadra’ che ha dato via al progetto artistico realizzato a cento anni dalla nascita di George Brassens, uno dei più famosi artisti francesi del Ventesimo secolo. Cantautore, poeta e scrittore, considerato un artista anarchico e rivoluzionario, Brassens è diventato famoso tra gli anni Cinquanta e Sessanta. E ha ispirato la prima parte della produzione artistica di Fabrizio De Andrè. 

Il cantautore francese però ha ispirato anche il gruppo di musicisti molisani che ha deciso di reinterpretare “Les Passantes”, storico brano nato dalla poesia di Antoine Pol e portato al successo, appunto, grazie alla messa in musica del cantautore di Sède.

Il risultato dello sforzo creativo è un video che dal 7 dicembre si può vedere su You Tube sul canale di Silvaroli. E’ stato girato a Campobasso, nel locale Safarà pub, con la regia di Alessio Di Lallo. Il brano è stato registrato poi all’Open Arts Studio del capoluogo.

“‘Les Passantes’ – spiegano i fautori di questo progetto artistico – affronta il tema delle occasioni perdute attraverso la descrizione di un vero e proprio corteo di apparizioni e di incontri di e con figure femminili avveratisi in circostanze del tutto fortuite. Il poeta e il cantautore sembrano affermare che per ogni uomo, di fronte al materializzarsi di un simile scenario, si apre la possibilità di scegliere tra due sentieri diametralmente opposti l’uno dall’altro: il sentiero del “ricordo di cui non ci si ricorda” e il sentiero del rimpianto. L’omaggio di Silvaroli si traduce in un’opera dall’alta raffinatezza musicale ed interpretativa, dove lo stesso mostra di saper padroneggiare egregiamente la lingua francese, riportandosi comunque in italiano sul finale. Musicalmente il brano ci porta con la mente a quegli ambienti della Francia. I musicisti hanno rispettato l’opera originale donandole però un tocco di nostalgia in più”.

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