Standing ovation alla Festa del cinema di Roma per Paolo Di Paolo. La sala Petrassi dell’Auditorium si è alzata in piedi sabato sera per applaudire The Treasure of His Youth: The Photographs of Paolo di Paolo, il film-documentario che il regista americano Bruce Weber ha dedicato al fotografo nato a Larino. E lui, 96 anni portati magnificamente, chioma bianca e sorriso dolce, seduto in platea accanto alla figlia Silvia e alla moglie Elena, ha ringraziato il pubblico con un po’ di emozione.
Il film di Weber ricostruisce l’incredibile vita di Di Paolo: dal Molise del dopoguerra alla Roma dinamica e feconda e degli anni ‘50 e ’60, attraversata da personaggi straordinari della cultura, del cinema, della letteratura catturati dall’obiettivo del fotografo. Ci sono Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia, Anna Magnani e Marcello Mastroianni, che insieme a tanti altri scorrono sullo schermo nei ritratti intimi, e mai convenzionali, scattati da Di Paolo.
Immagini meravigliose che hanno colto anche la gente comune e la vita quotidiana di un’Italia che stava vivendo in quegli anni una grande trasformazione sociale e culturale. In buona parte pubblicate sulla rivista Il Mondo, le foto di Di Paolo sono state realizzate solo tra il 1954 e il 1968. Poi la decisione di smettere di fare il fotografo e di cambiare completamente vita, mettendo letteralmente nel cassetto i negativi. Un oblio durato quasi mezzo secolo, fino a quando la figlia Silvia, quasi per caso (“stavo cercando gli sci”), ha ritrovato in cantina l’enorme patrimonio fotografico del padre dando inizio a una riscoperta artistica che ha visto nella mostra del 2019 al museo Maxxi di Roma un momento importante di consacrazione.
The treasure of my youths è un omaggio non solo a Di Paolo e al potere sentimentale della fotografia, ma anche all’Italia e in particolare al cinema neorealista e alle sue evoluzioni successive. Weber, regista e noto fotografo di moda, collega così felicemente la vicenda biografica del fotografo a quella straordinaria stagione artistica che ha influenzato profondamente la cultura internazionale, inserendo nel film alcuni celebri estratti di film: da Roma città aperta a Ieri, oggi e domani, fino al sensuale incontro tra Anna Magnani e Marlon Brando di The fugitive kind.
E se da una parte il tesoro di Di Paolo parla al mondo, dall’altra il film esplora anche l’origine del fotografo, con il ritorno a Larino, l’incontro con gli amici del paese, la suggestione della festa di San Pardo e l’esilarante racconto dei primi mesi di vita, quando un bagno nel vino suggerito dal medico del paese lo salvò dalla morte prematura.
Il rapporto con il Molise è stato anche al centro anche della mostra del 2016 (“Un mondo di cinema”) e dell’omaggio del 2019 che come MoliseCinema abbiamo dedicato a Di Paolo, scegliendo inoltre due sue splendide immagini (di Brigitte Bardot e di Vittorio De Sica con Raquel Welch) come icone dei manifesti del Festival.
A conclusione del film il narratore/regista Weber invita a considerare Di Paolo un “patrimonio nazionale”, per l’Italia, allo stesso modo di Cartier Bresson per la Francia. Il “mondo perduto”, titolo della mostra al Maxxi, è stato finalmente ritrovato.
Fotografie in home:
Paolo di Paolo a MoliseCinema 2019
Paolo di Paolo a MoliseCinema con Greta Ferro
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