L'Ospite

L'ospite

Da consumatori a costruttori d’ambiente, nell’era post pandemica

di Angelo Sanzò – Presidente Comitato Scientifico Legambiente Molise

 

È ormai definitivamente acquisito il concetto che il sistema Terra (atmosfera, idrosfera, geosfera, pedosfera e biosfera), nel suo complesso, risulta profondamente intaccato e trasformato, da parte delle umane azioni, nelle più svariate interrelazioni e dinamiche evolutive che lo sostengono e ne regolano le materie che lo attraversano.

La definizione di Antropocene, applicata all’attuale periodo della storia della Terra, prima di essere formalmente definita e inserita a tutti gli effetti nella letteratura geologica internazionale, già da qualche tempo è entrata nel linguaggio della quotidiana comunicazione.

Le spaventose conseguenze subite e faticosamente gestite, ad opera dell’azione prodotta dal Covid-19, ci rendono consapevoli dell’estrema necessaria urgenza del dover ripristinare ogni perduto equilibrio relazionale intercorrente tra l’ambiente naturale e gli umani comportamenti. Si tratta, cioè, di attivare quello sviluppo sostenibile, di cui tanto si parla, coinvolgendo chi ci rappresenta, a tutti i livelli istituzionali, a prendere ogni utile decisione, in particolare quelle più propriamente finalizzate al voler/dover garantire le migliori condizioni di vita possibile, a ciascun abitante, in ogni angolo di questo nostro straordinario pianeta.

L’accertato passaggio del famigerato Coronavirus dagli animali all’uomo, la ben ormai nota zoonosi, è l’evidente risultato dell’alterazione dei rapporti tra specie diverse, causati dall’impropria sollecitazione e conseguente trasfigurazione dei delicati equilibri eco sistemici della natura. Pertanto, l’impegno sanitario, cui siamo nell’immediato chiamati a rispondere, è innanzitutto preventivo, ricondotto cioè alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso il ripristino dei giusti equilibri eco sistemici che ne determinano la sopravvivenza.

È quanto mai necessario abbandonare, definitivamente, la versione che determina tuttora la nostra esistenza nelle vesti di parassiti, di quegli organismi, cioè, particolarmente diffusi in natura, che vivono a completo carico del loro ospite e trasformare le nostre esistenze, nel quotidiano, vantaggioso scambio di materie e sensazioni per tutti e per ognuno.

La fin qui esercitata versione, parassita dei centri urbani, nei confronti della campagna circostante, concepita, non solo per appropriarsi di cibo, acqua e aria sanificata, ma anche per sbarazzarsi degli enormi quantitativi di rifiuti, inevitabilmente, prodotti, è da sostituire con il principio mutualistico, che prevede il continuo e costante trasferimento delle materie in uso, in un percorso circolare senza fine.

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