Comitato ordine pubblico

Contagi, stagione balneare e locali: chi non rispetta le regole rischia chiusura per 30 giorni

L’analisi del cluster Rom di Termoli, che è stato circoscritto nelle palazzine di via Pertini. L’imminente stagione balneare e il rischio che la riapertura dei locali e quindi il ritorno della cosiddetta movida possano far risalire i contagi.

Questi i principali temi affrontati nella giornata di oggi, giovedì 21 maggio, dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dalla prefetta di Campobasso Maria Guia Federico con la partecipazione dei vertici delle forze dell’ordine territoriali, del presidente della Provincia, nonché sindaco di Termoli Francesco Roberti e di altri amministratori comunali.

Il primo argomento di cui si è discusso è stato quello del focolaio di contagi da coronavirus accertato nella comunità di origine nomade di Termoli. È stato evidenziato che i contagiati e i contatti più vicini a loro sono stati circoscritti e tenuti sotto controllo.

È stata poi affrontata la questione della riapertura delle attività produttive e degli esercizi commerciali di Termoli e dintorni. Sono state esaminate le potenziali criticità guardando soprattutto all’avvio della stagione balneare e al fatto che con il possibile afflusso di turisti aumenti, come spesso accade, possa crescere anche il numero dei reati e in particolare lo spaccio e il consumo di droga.

L’analisi prodotta dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha stabilito che verranno predisposti dei controlli interforze che uniscano quindi gli sforzi delle varie forze dell’ordine e della Polizia Municipale di Termoli.

Controlli che riguarderanno anche l’osservanza delle misure volute per contrastare il diffondersi del contagio da covid-19 imposte dalle disposizioni nazionali e regionali affinché le attività produttive possano lavorare in sicurezza. È stato inoltre deciso che chi verrà sorpreso a non rispettare queste norme potrà andare incontro alla chiusura dell’attività fino a un massimo di 30 giorni come sanzione.

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