La decisione

Concorso Protezione Civile, il Tar sospende tutto: l’udienza di merito slitta a febbraio 2021

Il ricorso, accolto dal Tribunale amministrativo, è stato presentato da tre ex lavoratori: Francesco Iocca, Gennaro D’Alessandro e Luca Piova, difesi dai legali Fernando Gallone e Iole Urso. Il bando, approvato dalla Regione Molise attraverso la delibera 107 del 18 ottobre 2019, prevede la ricerca e l’assunzione di una serie di profili con contratto a tempo indeterminato che andassero a coprire i settori contabile, informatico e tecnico.

Arriva la prima buona notizia per i precari della Protezione civile. Il Tar Molise ha sospeso, con una ordinanza firmata ieri (4 maggio), i concorsi indetti dalla Regione Molise per assumere 14 persone, deludendo le legittime aspirazioni di chi aveva per anni prestato servizio all’interno dell’ente di via Sant’Antonio Abate e auspicava la stabilizzazione.

Una quarantina di lavoratori in tutto, che l’estate scorsa hanno costituito pure un comitato per decidere di inoltrare reclamo e impugnare la procedura voluta dal governa guidato da Donato Toma che nei mesi scorsi aveva pure avviato la ricognizione del personale impiegato e “valorizzarne la professionalità”.

Poi il dietrofront e il bando approvato dalla Regione Molise attraverso la delibera 107 del 18 ottobre 2019, per la ricerca e l’assunzione di una serie di profili: quattro dipendenti per la categoria “C” profilo professionale “amministrativo contabile”, altrettanti (sempre di categoria C) per il profilo “tecnico amministrativo”, due per il settore “D1 amministrativo contabile” e altri quattro lavoratori per la categoria “C” profilo professionale “tecnico amministrativo”.

In pratica, quattordici unità di personale con contratto a tempo indeterminato che andassero a coprire i settori contabile, informatico e tecnico.

Com’era prevedibile, il concorso ha generato malumori tra coloro i quali in Protezione civile hanno lavorato e sono stati mandati a casa di punto in bianco, pure dopo aver vinto il precedente concorso indetto dall’ex governo Iorio. La selezione, forse ricorderà qualcuno, è avvenuta nel 2012 per assumere 218 dipendenti a tempo determinato. Contratti scaduti nel 2016 e che non sono stati rinnovati anche se, a detta dei precari, c’erano tutti i requisiti per la stabilizzazione come previsto dal decreto Madia. Tutti potevano essere assunti “essendo già formati sul campo e inseriti negli ingranaggi della macchina”.

E’ in questo contesto che nasce il ricorso firmato nello specifico da tre ex lavoratori: Francesco Iocca, Gennaro D’Alessandro e Luca Piova, difesi dai legali Fernando Gallone e Iole Urso. Ai giudici amministrativi hanno chiesto fin da subito di annullare il concorso.
Ieri hanno tirato un primo sospiro di sollievo: il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso e sospeso i provvedimenti impugnati, ovvero il concorso indetto, fissando al 10 febbraio 2021 la trattazione di merito.

Ecco le motivazioni inserite nella delibera per giustificare un’operazione che ha già fatto storcere il naso a più di qualcuno: “Una decisione maturata dopo aver verificato che c’è bisogno di “professionalità aggiuntive” hanno riconosciuto i giudici del Tribunale amministrativo facendo riferimento alla ricognizione del personale svolta dalla Regione Molise e che oggi occorrono “competenze quantitative e qualititave” dovute “all’accrescimento dell’efficienza dell’organizzazione, delle strategie e degli obiettivi da realizzare, dell’accrescimento e dello sviluppo professionale delle risorse umane interne”.

Infine il Tar solleva dubbi anche sulle procedure utilizzate dalla Regione che invece di applicare la legge Madia per la stabilizzazione dei precari ha deciso alla fine di indire un nuovo concorso. Per i giudici, quindi, esiste “un difetto di motivazione in ordine alla scelta dell’Amministrazione di soddisfare le proprie esigenze assunzionali attraverso concorso pubblico invece che tramite la procedura di stabilizzazione”.

 

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