Confsal attacca

Mancano le mascherine per il personale sanitario, diffida a Toma e Florenzano

La segreteria regionale della Confsal ha inviato una diffida al dg Asrem Florenzano e al governatore Toma per la carenza di mascherine adatte per il personale operante in condizioni di emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19.

Secondo la segreteria regionale della federazione italiana autonomie locali e sanità “nonostante le richiamate prescrizioni e obblighi di legge introdotti dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nei presidi ospedalieri di questa Azienda continuano a scarseggiare le specifiche mascherine con i filtranti respiratori e le protezioni per gli occhi, necessari a garantire l’incolumità del personale sanitario.

Pervengono, nello specifico, tantissime segnalazioni di gravi carenze di mascherine di tipo FFP2 e FFP3, in particolare per medici, personale sanitario, socio sanitarie e personale delle pulizie e sanificazione”.

Sempre la Confsal rileva che “ad aggravare il già critico quadro, si aggiunge il fatto che, considerata la scarsità di tamponi naso-faringei, non è possibile testare il personale entrato a contatto con il virus, con la conseguenza che quanti hanno effettivamente contratto il virus, non adeguatamente equipaggiati, continuano a lavorare da infetti, con conseguente, esponenziale aumento del rischio clinico per gli stessi e per i pazienti con cui entrano in contatto, ad onta della necessità di eseguire tamponi con ricerca diretta virale a tutti gli operatori sanitari ed ai soggetti con manifestazioni febbrili”.

Da qui la diffida a rispettare le disposizioni di legge previste dai Dpcm “in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, mettendo a disposizione di tutti gli operatori in servizio nelle proprie strutture, i necessari DPI per garantire la loro l’incolumità”.

Inoltre Toma e Florenzano vengono diffidati “a evitare nelle unità operative Covid-19 turni di lavoro superiori alle 8 ore di lavoro continuative”. La Confsal si riserva quindi di segnalare la vicenda all’autorità giudiziaria e all’Ispettorato del lavoro.

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