Era il 18 maggio dello scorso anno quando gli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico della questura intervennero in via Garibaldi a Campobasso attorno alle 4 del mattino per un investimento con omissione di soccorso e fuga ai danni una signora di 88 anni. Da quel giorno l’anziana donna non è mai più uscita dall’ospedale, costretta a fare da spola tra il reparto di chirurgia e la fisioterapia. Era in attesa di un nuovo intervento chirurgico quando invece nelle ultime ore è sopraggiunto il decesso. Non ha retto a quel sinistro. Le ferite – anche in considerazione della sua età non giovanissima – erano troppo gravi e le conseguenze sul suo fisico pure. Quindi il suo cuore ha cessato di battere.
Per quel brutto incidente è finita iscritta nel registro degli indagati un’infermiera di 43 anni.
Quella mattina era alla guida della sua auto di ritorno a casa dopo aver festeggiato un compleanno in un locale del centro cittadino quando, poco dopo la stazione ferroviaria ha travolto l’anziana donna trascinandola per circa ottanta metri dal punto d’urto.
La donna fu pure arrestata. Perché la polizia dalle telecamere osservò che la donna alla guida dopo averla investita, scese dall’auto per risalirvi poco dopo senza prestare soccorso.
Dall’accertamento con apparecchiatura etilometro è emerso un tasso alcolemico nel sangue pari a più del doppio del minimo consentito (1.10mg/l la prima prova e 0.95mg/l la seconda prova). Gli uomini della volante, coadiuvati negli accertamenti tecnici dai colleghi della polizia Stradale, la fermarono con l’accusa di guida in stato di ebbrezza, lesioni stradali gravissime, omissione di soccorso e fuga.
Condotta nella casa circondariale di Benevento ne uscì qualche giorno dopo perché il Gip Enrico Di Dedda non convalidò l’arresto in quasi flagranza. Poi, assistita dall’avvocato Maria Assunta Baranello, il patteggiamento con la condanna a 3 anni e 3 mesi più il risarcimento in sede civile. Il caso, dunque, è stato archiviato.
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