Sanità, Frattura lascia 105 milioni in eredità: priorità a integrazione pubblico-privato

Pronto l’accordo di programma trasmesso ai Ministeri della salute e dell’economia per l’attuazione degli interventi di edilizia sanitaria per 105 milioni di euro. Ventuno i progetti finanziabili tra cui l’integrazione Cardarelli-Cattolica, l’adeguamento sismico del San Timoteo di Termoli e del Veneziale di Isernia, oltre a una serie di riconversioni ospedaliere (Venafro e Larino) in strutture polivalenti e di poliambulantori (Isernia, Frosolone, Trivento, Bojano, Montenero di Bisaccia, Castelmauro e Termoli) in Case della salute.

Lascia una eredità importante al suo successore, 105 milioni di euro da destinare alla sanità pubblica: si chiude con una buona notizia la legislatura di Paolo Di Laura Frattura. L’ormai ex governatore ha dato avvio a significativi investimenti sanitari con un piano finalizzato al completamento, al miglioramento funzionale e all’ammodernamento tecnologico dell’esistente, così come previsto dal Programma operativo straordinario 2015-2018. Piano che è stato trasmesso ai Ministeri della salute e dell’economia per la sottoscrizione di un accordo di programma per l’attuazione degli interventi di edilizia sanitaria.

«Dopo lo sblocco del turn over, che ci ha consentito di far ripartire le assunzioni rimediando al principale problema della nostra sanità, la mancanza di personale – evidenzia il presidente Frattura –, diamo adesso avvio a importanti investimenti su tutto il nostro territorio per un importo pari a 105 milioni di euro» questo il suo annuncio.
La copertura finanziaria è assicurata per oltre 100 milioni di euro (95%) con risorse a carico dello Stato e per i restanti 5 milioni (5%) con risorse a carico della Regione.

Sono 21 gli interventi previsti, il più importante – anche dal punto di vista finanziario – è l’integrazione tra l’ospedale Cardarelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II (Cattolica) che da solo vale 23 milioni di euro ed è stata pensata per tagliare i reparti doppione, riorganizzarli, ricalibrare il numero dei posti letto tra i due ospedali, pubblico il primo privato il secondo. Si tratta di uno dei progetti per cui Frattura, in veste di commissario alla sanità, ha speso più energie in questi anni. Ma anche uno di quei temi che hanno più diviso l’opinione pubblica e che dovrà interessare necessariamente il nuovo presidente della Regione Donato Toma il quale, nella sua prima uscita pubblica, ha dichiarato di non vedere l’ora di poter ottenere anche la nomina a commissario ad acta.

Ma non c’è solo l’integrazione tra i due ospedali campobassani all’interno del Piano degli investimenti sanitari che prevede anche l’adeguamento sismico, tecnologico funzionale e alle norme di sicurezza degli ospedali di Termoli e Isernia (13 milioni per ciascuna struttura), la realizzazione di un polo integrato per l’attività ospedaliera e distrettuale ad Agnone (5 milioni), la ristrutturazione e riconversione in strutture territoriali polivalenti degli ospedali di Venafro (4 milioni) e Larino (3 milioni), la riconversione in Case della Salute dei poliambulatori di Isernia (1,5milioni di euro), Frosolone (500mila euro), Trivento (500mila euro), Bojano (500mila euro), Montenero di Bisaccia (500mila euro), Castelmauro (500mila euro) e Termoli (2 milioni di euro).
Completano il piano: 6 milioni di euro per il Centro territoriale ex ospedale Cardarelli di Campobasso, 1 milione di euro per il poliambulatorio di Sant’Elia a Pianisi, 1 milione di euro per la realizzazione di un Centro di salute mentale a Isernia e 1 milione di euro per l’adeguamento e la messa a norma del Centro di salute mentale di Campobasso.
Una fetta corposa dell’investimento pari a oltre 26 milioni di euro sarà destinato all’acquisto di apparecchiature elettromedicali, 1,5 milioni di euro per l’acquisto di auto mediche, 500mila euro per il percorso riabilitativo sanitario di Casacalenda e 1 milione di euro per la residenza protetta di Poggio Sannita.
Insomma si tratta di «interventi possibili grazie al serio lavoro di riorganizzazione del nostro servizio sanitario regionale condotto in questi cinque anni con una sola priorità, rendere a tutti i nostri cittadini una sanità di qualità appropriata ed efficiente con servizi distribuiti su tutto il territorio. Un obiettivo – a detta dell’ex presidente Frattura – sempre più vicino e che nel giro di poco sarà ancora più evidente e a disposizione di tutti».

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