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Precari sisma, Venittelli chiede uno sforzo al governo. Ciocca: “Sbagliato, così li illudete”

«Lavoro per la mia regione, non contro qualcuno». Così Laura Venittelli spiega l’ordine del giorno approvato alla Camera con cui chiede al governo di trovare le risorse per riassumere i 218 ex lavoratori della Protezione Civile del Molise. Ma il delegato regionale Salvatore Ciocca lo ritiene impossibile. «Se trova i soldi allora sì. Ma l’onorevole fa confusione fra Protezione Civile e Agenzia regionale per la ricostruzione, che sarà attiva solo fino al 2018 e per la quale è pronto il concorso». In mezzo a questa diatriba fra due membri della stessa parte politica ci sono i lavoratori che oggi ringraziano la parlamentare. «Sbagliato illuderli» commenta Ciocca che accusa Venittelli di essere in campagna elettorale. «Ma io lo sono da quattro anni» ribatte lei.

Per il governo regionale riassumere i 218 lavoratori che erano impiegati alla Protezione Civile grazie al ’Concorsone’ oggi sotto processo a Campobasso, è praticamente impossibile. «Con che soldi? Non c’è la copertura finanziaria» spiega Salvatore Ciocca, delegato al settore. Laura Venittelli però ha tentato un’altra carta, facendo approvare dalla Camera un ordine del giorno in cui impegna il governo a trovare la possibilità di reintegrare quei precari. «Ho aperto una partita, vediamo di trovare una strada. Non è detto che si troverà il risultato».

Intanto loro, i lavoratori che si identificano dietro la dicitura “Precari Protezione civile”, ringraziano la deputata dem «per quanto fatto ed ottenuto in sede parlamentare». Secondo loro «è la dimostrazione pratica che quando ci si impegna a risolvere un problema i risultati arrivano, aldilà di qualsiasi polemica politica o del fuoco amico, teso, forse, solo a nascondere superficialità, arroganza, mancanza d’iniziativa e, nel peggiore dei casi, cattiva volontà».

Il riferimento mica troppo velato è proprio a Salvatore Ciocca, reo secondo loro di aver cercato una strada diversa. La Regione Molise con Paolo Frattura ha deciso di fare a meno di tutto quel personale scegliendo di abolire la vecchia agenzia creandone una nuova più snella, optando poi per bandire un altro concorso, i cui scritti si terranno a inizio aprile, con cui cercheranno appena 20 tecnici.

Ora, dopo l’odg della Venittelli, Ciocca sbotta. «Non ne posso più. Non ho nulla contro le persone e i ruoli, ma se è capace la Venittelli trovi pure le finanze per assumere non solo 200 persone, ma tutti i cittadini in difficoltà. Qui si confondono le cose e si danno false speranze a chi già ne ha avute troppe».

La spiegazione l’affida a un lungo sfogo su Facebook. «La deputata sa che non esiste più l’Arpc? Sa che esiste l’agenzia (di scopo) per la ricostruzione post sisma che “chiuderà” i battenti alla fine del 2018? Ai “precari” credo che vada solo suggerito di verificare con più attenzione quanto ho inteso esprimere: chi partecipò e vinse il concorsone, tutti validi professionisti meritevoli di attenzione, sapeva di essere “a tempo” fin dalla firma del contratto. Nessuno studio – all’epoca della nascita dell’Arpc e del successivo concorso – ha quantificato la necessità di personale e quindi quella dotazione organica. Anche per questo motivo è in corso un processo penale». E interpellato da Primonumero aggiunge: «Avevamo più dipendenti alla Protezione Civile qui in Molise che nel Lazio, o in Campania o in Lombardia».

«Ho deciso di aprire una partita – chiarisce la parlamentare Pd -. Non solo per i precari della Protezione Civile, ma di tutto il nostro territorio, con il governo. Provvedimenti simili sono stati adottati per altre regioni. Io dico, cominciamo a ragione di questi precari. Il mio è un atto di indirizzo al governo, non ad altri enti. Chiedo di trovare una strada, ma non è detto che si arrivi al risultato».

Sta di fatto che parrebbe quantomeno strano se il governo riassumesse i vincitori di un concorso attualmente sotto processo perché secondo la pubblica accusa viziato da gravi irregolarità. Per dirne una: se domani il governo li riassumesse e dopodomani il giudice certificasse che quell’assunzione non è regolare, si andrebbe incontro a una raffica di ricorsi da parte degli esclusi. «Io non posso sostituirmi alla magistratura – precisa la Venittelli -. Ho fatto quello che è il mio dovere. La Regione fa la sua strada, io la mia».

Niente collaborazione in questo caso fra parlamentare e governo regionale. Eppure la parte politica dovrebbe essere la stessa. «Si collabora quando c’è un’unica strada, in questo caso ce ne sono due». Ma per Ciocca i motivi sono politici, anzi elettorali. «Alla deputata Pd, alle prese con la mozione Renzi, suggerisco di verificare intanto sul sito dell’Arps a che punto è il concorso per titoli e quali sono i requisiti richiesti per la partecipazione: scoprirà, con somma sorpresa, che la selezione è alle fasi finali e che hanno potuto partecipare tutti i “precari” che oggi le sono così a cuore. Guarda caso a poco più di un mese dalle primarie che sceglieranno il segretario del Pd e che, di fatto, avranno ricadute anche sul suo personalissimo curriculum politico».

Si sa infatti che Ciocca, pur non essendo del Pd, sosterrà Michele Emiliano alle primarie del 30 aprile. «Io sono in campagna elettorale da quattro anni – ribatte la deputata di Termoli -. Ho fatto questo intervento adesso, perché è passato il decreto su Amatrice e la Protezione civile dopo il terremoto di agosto. Adesso c’è una possibilità che prima non c’era e io lavoro per il territorio. E aggiungo un’altra cosa: il mio primo atto parlamentare, nel 2013, fu proprio sui fondi per la ricostruzione». (sdl)

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