Politica

Il ribaltone di Montano: da Forza Italia all’Udeur

L’ex sindaco di Termoli abbandona il partito di Berlusconi e passa al centrosinistra. Ora si aprono scenari inediti per la politica cittadina in vista delle elezioni comunali del 2007. Sarà il candidato dell’Unione?

Il divorzio, anche se non del tutto inaspettato, è di quelli che scatenano pettegolezzi d’ogni genere. Il nuovo matrimonio apre  invece a scenari impensabili. Alberto Montano – sindaco di Termoli fra il 1998 e il 2002 – lascia Forza Italia e passa all’Udeur. Un salto che comincia in palestra e finisce in cortile, visto che in mezzo c’è una intera coalizione da scavalcare. In pratica il dottor Alberto – ed è questo chiaramente il risvolto da segnalare – abbandona il centrodestra e si accasa in una formazione che, per quanto moderata e oscillante, è di centrosinistra.
La notizia, che a giorni dovrebbe diventare ufficiale, è fondata. Il diretto interessato non la smentisce, anche se – precisa – «ci sono ancora alcuni dettagli da esaminare». Ammette che «le trattative sono in una fase avanzata». Il che, tradotto in italiano corrente dal linguaggio dei politici, significa che la cosa è fatta.
 
Per il cardiologo 46enne finisce così una stagione durata quasi otto anni. Proveniente dal Ccd, è stato uno dei primi ‘termolesi illustri’ a passare col partito di Berlusconi, fino a divenirne l’uomo più rappresentativo, grazie anche alla giovane età e all’immagine curata a puntino. Un’ascesa da enfant prodige, la sua, che in breve lo aveva portato sullo scranno più alto della città. Era stato scelto  come candidato dal centrodestra, e aveva vinto la competizione delle urne.  E’ diventato sindaco nel 1998: aveva 39 anni. Ha passato quattro anni sulla poltrona più importante del Comune di Termoli, poi ha dovuto sopprimere la sua aspirazione a fare il bis, perdendo il braccio di ferro con Di Giandomenico che ha richiesto – e ottenuto – la fascia tricolore di primo cittadino. Come vicesindaco del Gattone ha avuto vita breve: dopo un anno e mezzo è stato ‘defenestrato’ dal Municipio, complice anche l’assenza di protezione da parte di Forza Italia. I dissapori con i dirigenti in casacca azzurra erano cominciati all’epoca e il malessere, evidentemente, non è mai stato curato.
 
Negli ultimi due anni e mezzo il medico-politico si è allontanato gradualmente da Forza Italia, restando ai margini di un partito che in alcuni frangenti lo ha addirittura isolato. Non si è arreso, ma si è messo al lavoro per ricostruire consenso attorno a sé con la creazione del Forum delle Libertà. Un organismo che da un lato ha il merito di aver favorito la formazione politica e la partecipazione dei giovani, dall’altro si è convertito in uno strumento di attrazione attorno alla sua figura. Fino al passaggio all’altra sponda, probabilmente con la speranza che una parte di quel consenso, costruito sull’uomo e non sul partito,  non lo abbandonerà.
 
Per ora Montano non vuole spiegare il motivo del suo ribaltone. Le ragioni che l’hanno spinto – o convinto – al salto, comunque, sono facilmente ricostruibili. In una intervista rilasciata a questo sito non più di tre mesi fa, aveva manifestato i suoi malumori e le sue difficoltà di convivenza nella coalizione del centrodestra, in particolare con alcuni esponenti della Casa delle Libertà, primo fra tutti l’attuale sindaco Remo Di Giandomenico. Non aveva nascosto di essere rimasto deluso da certi comportamenti interni a Forza Italia, e aveva denunciato la ‘crisi d’identità’ che attraversa il centrodestra. In Italia e in Molise. Ma, soprattutto, non aveva escluso di poter cambiare partito, lasciando intravedere le sue intenzioni con una certa chiarezza: «Sono sicuro che fra qualche anno la possibilità di cambiare partito sarà nell’ordine delle cose per chi fa politica. Sono e resto un uomo di centro, le mie idee si inseriscono in un’area cattolico liberale che può riconoscersi dalla Margherita a Forza Italia senza difficoltà». E l’Udeur, la sua prossima casa, sta proprio in quell’area, con la piccola – ma non secondaria differenza – che attualmente fa parte della coalizione di  centrosinistra.
 
Alberto Montano, sempre in quell’intervista,  aveva tuttavia anche manifestato la sua disponibilità a ricandidarsi per la poltrona di sindaco, in opposizione a Di Giandomenico e «magari anche alla testa di una lista civica». Forse il progetto della lista civica è sfumato, sostituito da un matrimonio con l’Udeur che potrebbe sfociare in esiti inattesi. Il partito di Mastella non è rappresentato in Comune, ma nel basso Molise e nel resto della regione, sta facendo molti proseliti fra i ‘delusi’ del centrodestra. (Il consigliere Pino Gallo, fuggito dall’Udc, è l’esempio più eclatante)
 
Se è vero – come dicono i sondaggi – che il vento tira a favore del centrosinistra, e se è vero – come è vero – che Termoli è una cittadina moderata e centrista, allora la scelta di Montano appare la più strategica. Ecco perché solleva parecchie domande: con il suo cambio di casacca, Montano ha rinunciato all’aspirazione di ricandidarsi  sindaco? Oppure il passaggio all’Udeur segna proprio  l’intenzione di cercare l’appoggio di una coalizione che possa sostenerlo in una eventuale sfida contro Di Giandomenico? E come reagiranno gli altri partiti del centrosinistra? Saranno disponibili a sostenere un uomo che per quattro anni ha rappresentato il centrodestra in città?
Le risposte arriveranno nei prossimi mesi. Anche perché sono in vista le elezioni politiche. I numeri e le previsioni dicono che i seggi del Molise dovrebbero finire al centrosinistra. Per caso Montano sta anche pensando a un posto in Parlamento?

commenta