Società & Costume

‘It’s not a game’: il murale di via Marche tra i 5 più belli al mondo di questa settimana

L’opera realizzata dall’artista lancianese Macs si è guadagnata l’ambito riconoscimento del sito dedicato all’arte di strada, ‘All City Canvas’. Si tratta della sarcastica, discussa e coloratissima rappresentazione di Trump, Putin, Kim Jong-un e di un leader islamico impegnati a giocare a Risiko. Il risultato è stato apprezzato un po’ da tutti, con qualche eccezione polemica, e pone il festival ‘Draw the Line’ di Campobasso al centro della scena non solo nazionale ma anche mondiale.

Uno dei cinque murales più belli della settimana realizzati in tutto il mondo è a Campobasso. E si tratta del più discusso, il più impattante, il più sarcastico, anche il più colorato. E’ il quadro dell’artista di Lanciano, Antonello Piccinino, in arte Macs, quello in cui i potenti del mondo sono impegnati in una ‘tiratissima’ partita a Risiko. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, quello della Russia, Vladimir Putin, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e un leader presumibilmente islamico, magari un capo Isis, che campeggiano da una decina di giorni sulla facciata di un palazzo di via Marche, nel cuore del quartiere di San Giovanni.

Un riconoscimento che ha giustamente riempito di orgoglio i Malatesta Associati, gli organizzatori del festival ‘Draw the Line’, dedicato all’arte urbana. Infatti, proprio l’evento che nel capoluogo va avanti dal 2011 è citato sul sito ‘All City Canvas’, che celebra il murale messo su nel giro di pochi giorni dall’artista Macs. Il titolo in inglese è “It’s not a game’ (Non è un gioco, ndr), emblematico per il tema rappresentato.

Una bella vetrina per Campobasso e per il Molise in generale. Il festival della street art è andato in scena dall’ultima settimana di settembre ai primi quindici giorni di ottobre ricevendo diversi apprezzamenti, sia da parte dei cittadini che degli esperti nel campo. I residenti, per la stragrande maggioranza, come detto più volte, hanno accolto con piacere gli artisti. È chiaro che c’è stata anche l’eccezione, qualche voce fuori dal coro che ha bollato il murale come “fuori luogo” oppure “troppo politicizzato” o addirittura in grado “di offendere le coscienze”.

Insomma, a dirla tutta, ancora una volta quanto fatto ha unrisvolto molto sociale. L’incontro con i cittadini della zona è stato come al solito cordiale. Molti hanno voluto seguire i lavori passo dopo passo, osservando ogni minimo dettaglio. Per non parlare delle tante mamme di via Marche che hanno coccolato gli artisti come figli. Il riconoscimento mondiale accende i riflettori su un quartiere popolare che vuole dare un’immagine di sé assolutamente positiva. Una goccia nell’oceano? Sarà pure così, ma meglio di niente…

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