Cronache

“Signora, dobbiamo portarla in psichiatria”: per sfuggire al 118 salta da un balcone al 3° piano

Una donna di 66 anni residente a Casacalenda ricoverata in ortopedia con fratture alle gambe e lesioni su tutto il corpo dopo il “volo” da un’altezza di 8 metri dal balcone della sua abitazione. La donna si è lanciata nel vuoto, ricadendo in piedi ed evitando di morire, per sfuggire al 118 che voleva portarla in psichiatria per un trattamento sanitario obbligatorio

Contusioni, lividi, fratture. E’ messa male la donna di Casacalenda che ieri pomeriggio, alla vista dei medici del 118 e dei carabinieri che le hanno notificato l’ordine di trattamento sanitario obbligatorio, si è lanciata dal balcone della sua abitazione. E’ messa male ma sarebbe potuta morire, in realtà: e l’incedibile è proprio questo. Il salto nel vuoto, dal terzo piano della palazzina, le è costato fratture e ferite ma non la vita, come invece sarebbe potuto accadere vista l’alteza, superiore agli 8 metri.

Attualmente la donna, che ha 66 anni e non aveva intenzione di togliersi la vita bensì solo di allontanarsi il più in fretta possibile da quelli che reputava evidentemente suoi nemici, è ricoverata nel reparto di ortopedia del San Timoteo, in attesa di interventi chirurgici. Le sue condizioni sono serie ma non critiche, e non è in pericolo di vita.

La vicenda, che si è verificata ieri nel piccolo paese, è diventata già quasi una “leggenda” in ospedale, dove tantissimi, appreso di quanto accaduto, chiedono informazioni e si aprono a commenti quasi increduli. La signora soffre di turbe psichiche ed era stato, per questioni di ordine pubblico, lo stesso sindaco di Casacalenda a chiedere l’intervento dei carabinieri e dei medici, come conseguenza, che ieri si sono presentati nell’abitazione con la richiesta di trattamento sanitario obbligatorio, il cosiddetto tso. Lei però non ha voluto saperne e ha pensato di “mettersi in salvo” saltando dal balcone.

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