Petacciato

Regione accredita il centro autismo Villa San Giuseppe: è quello dell’indagine su mafia e riciclaggio

La struttura per autismo sulla Statale 16, a Petacciato, potrà erogare prestazioni a carico della sanità pubblica, grazie all'accreditamento concesso dalla Regione Molise. Villa San Giuseppe è al centro di una indagine per riciclaggio e infiltrazioni malavitose condotta dalla Procura di Napoli

Il centro polispecialistico Villa San Giuseppe – Casa dell’Autismo di Petacciato ha le carte in regola per essere accreditato dalla Regione Molise come struttura capace di “dare risposta a un bisogno di cura” della popolazione bassomolisana.

Lo hanno stabilito il commissario ad acta per il rientro dal disavanzo Marco Bonamico e il subcommissario Ulisse Di Giacomo firmando ieri, 7 marzo, il decreto numero 31. I venti posti letto della struttura residenziale e semiresidenziale di contrada Marinelle potranno essere destinati ai soggetti affetti dall’autismo in un’area del Molise carente di strutture di questo genere.

Villa San Giuseppe – ottenuto l’accreditamento – potrà sottoscrivere accordi contrattuali con Asrem per erogare prestazioni “per conto e a carico del servizio sanitario nazionale”. Cosa che, al pari di strutture simili ma già operative e funzionanti (è il caso del centro di Campobasso Io sono Speciale, per esempio), Villa San Giuseppe intendeva fare da tempo. La struttura in questione, infatti, non è entrata in funzione neppure dopo l’inaugurazione – in popa magna e alla presenza dei vertici istituzionali –  proprio perché priva di accreditamento.

Primonumero ne ha scritto un paio di mesi fa quando la Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri ha reso noti i dettagli di una complessa indagine per riciclaggio e infiltrazioni malavitose che ha coinvolto anche la famiglia che gestisce il complesso residenziale sulla Statale 16.

L’11 gennaio scorso i carabinieri di Napoli e i finanziari dello Scico hanno fatto visita a Villa San Giuseppe che – precisiamolo – non è finita sotto sequestro. La titolare Michela Marzano – che preferì non rilasciare dichiarazioni – sua sorella Nunzia (legale rappresentante), il padre e un altro componente della famiglia Marzano, sono sotto indagine. L’ipotesi di reato è quella di trasferimento fraudolento di valori per attribuzione fittizia di titolarità e disponibilità di denaro e beni, associazione di tipo mafioso in concorso con l’aggravante di stampo mafioso.   (AD)

Riciclaggio e infiltrazioni malavitose, indagini su Villa San Giuseppe e sulla famiglia che gestisce il centro autismo mai aperto