Vademecum

Comunali, entro l’11 maggio vanno presentate le liste. Disgiunto e ballottaggio solo per Termoli e Campobasso

Guida alle elezioni amministrative (ed europee) dei prossimi 8 e 9 giugno. Una tornata elettorale con alcune novità di rilievo, e con le incognite (a partire da quella sulla partecipazione dei cittadini) che riguarderanno in particolare Campobasso (tra i comuni capoluogo di regione al voto) e Termoli

In 56 Comuni molisani i prossimi 8 e 9 giugno si tornerà alle urne per rinnovare sindaco e consiglio comunale. Sarà una tornata sui generis, con novità importanti prima tra tutte quella sui giorni della votazione. Non domenica e lunedì bensì sabato (dalle 15 alle 23) e domenica (dalle 7 alle 23). L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 giugno (dalle 7 alle 23) e lunedì 24 giugno (dalle 7 alle 15).

Si vota in totale in 3.716 centri in tutt’Italia, di cui la maggior parte sopra i 15mila abitanti, mentre in Molise il dato è di segno opposto. Dei 56 Comuni in cui si tornerà alle urne solo 2 (ovvero Termoli e il capoluogo di regione Campobasso) superano i 15mila abitanti. E questa soglia implica un discrimine importante: sotto i 15mila residenti infatti la regola è che chi prende più voti vince, e non si avrà un 2° turno. Diversamente, per i Comuni sopra quella soglia, vincerà il candidato che avrà ottenuto il 50%+1 delle preferenze ma se ciò non dovesse avvenire si andrà al ballottaggio. Ipotesi dunque possibile e per Campobasso e per Termoli.

Altra differenza tra i centri piccoli e quelli più grandi è la possibilità del cosiddetto voto disgiunto, possibile solo nei centri sopra i 15mila abitanti. Significa che qui l’elettore potrà votare un candidato sindaco a capo di un partito/coalizione e una lista (per cui potrà esprimere una o due preferenze) ad esso non collegata.
Invece nei comuni sotto i 15mila abitanti (come detto, tutti quelli al voto in Molise tranne Termoli e Campobasso) l’elettore non avrà questa possibilità. Ciascun elettore potrà esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il contrassegno della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati consiglieri compresi nella lista purchè collegata al candidato alla carica di Sindaco prescelto. Nel caso di espressione di due preferenze (questo vale sempre), esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Voto disgiunto possibile come detto per i comuni maggiori, dove quindi ciascun elettore può, con unico voto, votare per un candidato alla carica di Sindaco e per
una delle liste ad esso non collegate. Questo, per Termoli e Campobasso, costituisce dunque una incognita in più, e certamente avrà un peso.

Ma le liste quando vanno presentate? C’è confusione sul punto ma la norma è chiara. Le candidature alla carica di Sindaco e di consigliere comunale devono essere presentate, a pena di esclusione dalla competizione elettorale, dalle ore 8 del 30º giorno alle ore 12 del 29º giorno antecedenti la data della votazione. Significa che si potrà iniziare alle 8 del 10 maggio e i giochi si chiuderanno alle 12 di sabato 11 maggio. Mancano poco più di 15 giorni, insomma.

Come noto, la tornata di elezioni amministrative (in Molise non si voterà per le regionali per cui si è votato un anno fa) coinciderà con quella delle Europee. E si sa che domenica 9 giugno, ore 23, non appena chiusi i seggi, inizieranno le operazioni di scrutinio che riguardano il rinnovo del Parlamento europeo.
Lunedì 10 giugno, alle ore 14, inizieranno invece le operazioni di scrutinio delle elezioni amministrative.

Per il ballottaggio (eventuale) si voterà dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 23 giugno e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì 24 e le operazioni di scrutinio partiranno subito dopo, alle 15 di lunedì.

Ancora una novità di questa tornata elettorale: il voto degli studenti fuori sede per le Europee. L’esercizio del diritto di voto da parte degli studenti fuori sede in occasione dell’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia prevede due casistiche.
1. la prima attiene all’ipotesi in cui il domicilio temporaneo sia entro la medesima circoscrizione elettorale. In tal caso, l’elettore fuori sede vota nel Comune in cui ha il domicilio temporaneo;
2. la seconda riguarda la circostanza in cui il domicilio temporaneo ricada in un’altra circoscrizione elettorale. In tal caso, l’elettore fuori sede vota nel Comune capoluogo della Regione in cui si trovi il Comune di domicilio temporaneo, recandosi presso sezioni elettorali speciali, specificamente istituite e la cui composizione e funzionamento sono disciplinate dall’articolo stesso.
Gli elettori fuori sede devono presentare, almeno 35 giorni prima della data di svolgimento delle elezioni, domanda al Comune nelle cui liste elettorali sono iscritti. Alcuni Comuni molisani stanno pubblicizzando questa possibilità. La domanda può essere presentata personalmente, tramite persona delegata o mediante l’utilizzo di strumenti telematici.

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