I ginecologi che operano in Molise sono tutti obiettori di coscienza: non praticano l’interruzione volontaria di gravidanza. Tutti tranne uno, che è direttore del “Centro regionale per la procreazione responsabile, la contraccezione e le malattie sessualmente trasmesse”, in servizio all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Michele Mariano è l’unico medico abortista della regione, colui che finora ha garantito l’applicazione della legge 194, una legge con la quale si può essere d’accordo o meno ma che comunque è una legge e, come tale, va rispettata. Il prossimo 28 maggio però Mariano andrà in pensione. E questo significa, numeri e precedenti alla mano, che il Molise potrebbe ritrovarsi senza nessuno che pratichi l’interruzione di gravidanza entro i tre mesi dal concepimento previsti dalla norma.
Asrem, con delibera del direttore generale Oreste Florenzano datata 7 aprile, ha emanato un concorso per reperire, con assunzione a tempo determinato, un ginecologo non obiettore di coscienza, proprio con la finalità di garantire alla regione l’attuazione della 194. La procedura concorsuale è estesa anche ai medici specialistici del terzo anno, per allargare il raggio d’interesse e aumentare le possibilità di trovare un sostituto del dottor Michele Mariano, che ha sempre sostenuto: “La legge dice che le donne sono libere di scegliere entro i primo 90 giorni di gestazione se mettere al mondo un figlio o no. Non è una decisione che spetta a me”.
Trovare qualcuno che la pensi allo stesso modo fra i ginecologi però non è scontato, come dimostrano i dati del Molise dove l’unico medico “controcorrente” è, da decenni a questa parte, proprio Michele Mariano. Se non sarà reperito un dottore abortista, dal prossimo giugno e per un tempo indeterminato le donne che vorranno interrompere la gravidanza dovranno rivolgersi a strutture extraregionali oppure ai privati, pagando.
Riproponiamo l’intervista fatta qualche anno fa al dottor Michele Mariano, che è uno spunto di riflessione sul tema e un racconto veritiero e lontano dalle ipocrisie di un fenomeno molto più diffuso e attuale di quanto potrebbe sembrare, che accomuna donne di tutte le età e le classi sociali.
Il medico degli aborti: “Applico la legge e non sono ipocrita. Ma alle donne dico pensateci bene”