Consiglio regionale

In aula la sfiducia a Toma, previsioni 10 a 10. Agitazione in FdI, ma Iorio annuncia: “Io e Romagnuolo non ci abbiamo ripensato”

Da Roma sarebbe arrivato un avvertimento, ma l’ex Governatore ha già annunciato che lui e la consigliera Aida tireranno dritto sulla sfiducia. Il documento comunque non dovrebbe passare: le previsioni sono 10 di maggioranza contro 10.

10 contro 10. Questo il pronostico sul voto di sfiducia al Presidente della Giunta regionale Donato Toma, la cui discussione è iniziata alle 16 in Consiglio regionale, subito dopo l’elezione dei vicepresidente (ruoli che sono andati a Gianluca Cefaratti e Angelo Primiani).

Da un lato ci sono gli esponenti del Pd Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, con i colleghi pentastellati che in questo caso sono tutti compatti sul voto. Andrea Greco, Patrizia Manzo, Vittorio Nola, Fabio De Chirico, Valerio Fontana, Angelo Primiani. Con loro dovrebbero votare la sfiducia anche Michele Iorio e Aida Romagnuolo. Nel pomeriggio di ieri è stata avviato un confronto piuttosto acceso nel partito di Fratelli d’Italia. Da Roma sarebbe arrivato una sorta di avvertimento che però non ha incrociato alcun ripensamento sulle intenzioni di voto, ma Michele Iorio in aula conferma di voler tirare dritto: “Donato Toma – ha ribadito l’ex Governatore – non è stato in grado di combattere adeguatamente l’emergenza covid e il suo, anche sul piano politico, è un totale fallimento. Noi andiamo avanti con la battaglia”.

Dall’altra parte ci sono 10 consiglieri di maggioranza pronti a salvare il Governo. Una di loro è Filomena Calenda, che una settimana fa è stata nominata assessore proprio in cambio del ritiro della firma sotto la mozione di sfiducia. Oltre a lei dovrebbero votare contro la sfiducia Gianluca Cefaratti, Vincenzo Niro, Roberto di Baggio, Armandino D’Egidio, Andrea di Lucente, Salvatore Micone, Nicola Cavaliere, Vincenzo Cotugno e Quintino Pallante.

Con 10 contro 10 il documento di sfiducia non passerebbe e il Governo Toma sarebbe salvo.  


Inizio del consiglio teatrale con Andrea Greco che chiede un minuto di silenzio:  “Se stiamo zitti possiamo ascoltare quello che la coscienza e l’anima della piazza stanno gridando fuori da questo palazzo”. Fa riferimento ai fragili, ai disabili, agli anziani, ai malati: “Se avete parlato con loro avete tutte le motivazioni per mandare a casa questo Consiglio regionale”. Spazia sulle responsabilità: la struttura commissariale, certo, ma anche il presidente Toma. “Da oltre un anno il Cardarelli è un centro Covid e nulla si è fatto per il Vietri che poteva essere sostegno per la nostra rete ospedaliera. Toma è responsabile politico e corresponsabile tecnico della disorganizzazione e voi – dice rivolgendosi alla maggioranza – siete morti che camminano”.

“Presenteremo una mozione di sfiducia a settimana se occorre – dichiara Greco che per primo prende la parola – fino a quando, Presidente, non la vedremo crollare sotto il peso delle richieste politiche e dei riposizionamenti”. Fa esplicito riferimento all’europarlamentare Aldo Patriciello, che non ha ancora staccato l’ossigeno al presidente Toma, e avverte: “Attenti perché siete al capolinea”.

Il capogruppo del Pd Micaela Fanelli ripercorre tutte le fasi di crisi della legislatura targata Toma: cita date, le numerose volte in cui la Giunta è stata azzerata, ricorda la nomina dell’assessore-lampo Maurizio Tiberio, segretario del governatore e designato in quell’incarico per 15 giorni. “Abbiamo perso il conto”, sottolinea. Tutto è frutto di “un’assenza di leadership, della continua ricerca di equilibri che non ci sono se non si danno risposte ai molisani. Il problema non è Mena Calenda, a cui esprimo la mia solidarietà per le offese ricevute sui social”. Ma al tempo stesso “è grave che si cancelli una firma”, dice Fanelli riferendosi al ritiro della firma in calce alla sfiducia posta dalla stessa assessora.

“Come si può restare credibili? La sfiducia dei cittadini verso la politica è frutto di questi voltafaccia”. Poi osserva: “Toma è riuscito a spaccare anche Fratelli d’Italia, dopo la Lega. Qual è la forza politica di questa maggioranza di centrodestra e del presidente Toma? Sono le forze politiche di centrodestra ad essere critiche verso la stessa coalizione. Anche il partenariato è contro questo governo. Non abbiamo visto una riorganizzazione amministrativa. In questo Consiglio regionale non è arrivato un atto di programmazione in tre anni. Un altro successo – insiste Fanelli con ironia – riguarda il bilancio e gli aspetti economico-finanziari. Infine, i mirabili successi nella gestione della pandemia: il Molise è l’unico a non avere un centro covid, a non avere gli alberghi covid, siamo stati gli unici a non controllare i vaccini, a impiegare mesi per attivare le Usca. La gestione della sanità è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato a questa seconda mozione di sfiducia. Vi chiediamo di votarla. Noi la voteremo convintamente. Vi chiedo di staccare la spina”. Infine la citazione su Papa Francesco: “Chiedo di dare una speranza e una possibilità al Molise”.

Anche per Michele Iorio la gestione della sanità è una delle cause principali della sfiducia: “Abbiamo preferito le tende a Termoli, i container all’esterno degli ospedali, gli ospedali da campo, è arrivato l’Esercito. Mancano solo i caschi blu”. L’ex governatore non entra nel merito della crisi politica: “Sono un esponente di centrodestra. Resterò nel centrodestra anche dopo questa votazione” ma “credo che lei abbia commesso l’errore di sottovalutare quanto le è stato suggerito da questo Consiglio regionale”. E ancora: “Presidente, si è circondato di consiglieri che non servono. Ha emarginato altri consiglieri che non erano d’accordo con lei, come me.  Non potevo fare a meno di votare questa mozione, anche se in quest’Aula non ci sono i voti necessari per poter tornare a votare”.

Aida Romagnuolo: “E’ una delle pagine più tristi della storia politica regionale. Abbiamo assistito al mercato delle vacche. Si voleva fare anche con me quando mi è stato proposto l’incarico di sottosegretario che ho rifiutato. Oggi scelgo i molisani e confermo il mio voto favorevole alla sfiducia.

Dai banchi della maggioranza parla l’assessore Vincenzo Niro (Popolari): “Presidente, Lei non può essere considerato responsabile di questa epidemia e della gestione sanitaria. La invito a perseguire chi non ha rispetto per questa Istituzione. In questa Aula stiamo assistendo ad una vergognosa messa in scena“. E “se in questo momento di difficoltà si parla alla pancia delle persone, si ostacola la verità. Questo si è fatto con la mozione di sfiducia che condanno fermamente”. Poi chiede alle minoranze “ma è accettabile aprire una crisi politica in piena pandemia? E’ responsabile in questo momento tragico interrompere questa dodicesima legislatura e iniziare una nuova campagna elettorale? Questo è da irresponsabili. Non lo abbiamo fatto – dice Niro rivolgendosi a Iorio – nemmeno nei momenti più tristi”.

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