Vista sul futuro

Magico e beffardo, il 2020 dei Lupi. Rossoblù sempre più americani: accordo con Italian Football Tv. “Vogliamo la C”

Dal poker all’Agnone davanti a 4mila tifosi alla vittoria sofferta sul Vastogirardi: l’anno che se ne va ha regalato quasi solo vittorie ma anche tanto amaro in bocca per una promozione che sembrava a portata di mano senza lo stop forzato. Il patron Mario Gesuè spinge sull’acceleratore: “Dobbiamo tornare ad ululare almeno in Lega Pro”. Intesa con il canale americano per la trasmissione delle gare. Sul nuovo socio Matt Rizzetta: “E’ entrato nel club con una quota di minoranza ma ha già un’opzione per rilevare fino al 40%, sarà un uomo chiave per lo sviluppo del brand”.

“Avevamo immaginato questo brindisi tra i professionisti”. Inizia così la lettera del patron del Campobasso, Mario Gesuè, che ha voluto ripercorrere l’anno che se n’è appena andato e proiettarsi verso il 2021. Ma i sogni/obiettivi non svaniscono di certo, anzi: “A mezzanotte abbiamo alzato il calice rossoblù con orgoglio e con tanti propositi, consapevoli che quello appena terminato sia stato nonostante tutto un anno di crescita. Siamo primi in classifica, abbiamo un organico e uno staff di primo livello, ce la giocheremo su ogni campo con il sangue agli occhi affinché il Lupo torni a ululare almeno in Lega Pro”.

Quanta acqua è passata sotto i ponti da quel 1 marzo, da quel poker all’Agnone davanti a 4mila tifosi in delirio. Otto mesi, in cui si è giocato poco. La promozione sembrava alla portata, il salto in C dopo anni di purgatorio a un passo… Ma non si erano fatti i conti con la maledetta pandemia che ha bloccato tutto e tutti, dando solo dispiaceri. Sul campo, però, i Lupi hanno continuato a dominare, a vincere, a battere avversari.

E Gesuè è pronto a rilanciare: “La pandemia ha fermato il mondo, non solo quello sportivo. Ha congelato le classifiche della serie D, imprigionandoci tra i dilettanti proprio quando eravamo pronti a salutare una categoria che sentiamo stretta. Sia chiaro: le nostre ambizioni restano vive, sono state solo rallentate. Oggi siamo ancora più affamati, ci sentiamo più forti, guardiamo avanti e puntiamo in alto”.

Era un Campobasso in piena rimonta quello di inizio 2020, che non conosceva ostacoli, pronto a mettere la freccia per il sorpasso al Matelica. Ma tutto è stato congelato, la C è andata d’ufficio ai marchigiani e i molisani si sono dovuti rimboccare le maniche e programmare un altro torneo di serie D. “Come società abbiamo continuato a investire nonostante una crisi globale e l’affanno di un calcio che non ha più neanche il sostegno del botteghino – prosegue il presidente –. Abbiamo scommesso su questi colori, su Campobasso, sul Molise. Su tifosi meravigliosi che si radunano fuori dallo stadio per far giungere in campo i loro canti nonostante le porte chiuse. Su migliaia di appassionati che ci inondano d’affetto quando seguono le nostre partite in diretta sui nostri canali ufficiali. Ci dispiace vedere i gradoni di Selvapiana vuoti, ma sappiamo che ogni domenica sugli spalti c’è il ‘sold out’ di amore della nostra gente per il Lupo”.

A settembre è cominciata un’altra storia, altrettanto entusiasmante, che ha visto subito i rossoblù protagonisti: Vittorio Esposito, la ciliegina sulla torta di una squadra già competitiva, sta scaldando i cuori e sfornando assist e gol, Pietro Cogliati si sta confermando un bomber implacabile ed è un po’ il simbolo di questo ultimo anno. La testa della classifica è nelle mani campobassane: 19 punti, uno in più del Castelnuovo, due sul Notaresco. Con un campionato che deve entrare ancora nel vivo.

La proprietà non si nasconde: “Vogliamo il professionismo. Cercheremo di offrire al Campobasso una dimensione internazionale”. In tal senso, è stato appena chiuso un accordo con Italian Football Tv, “un canale americano che farà adottare i nostri ragazzi anche dal pubblico d’Oltreoceano. Negli Stati Uniti ci hanno già ribattezzato gli ‘Underdogs’: sono convinti come noi che questa possa essere una storia di successo che parte dal basso, da una terra umile ma generosa. Il nuovo socio Matt Rizzetta, che è entrato nel club con una quota minoritaria ma che ha già un’opzione per rilevare fino al 40%, sarà un uomo chiave per lo sviluppo del brand e della comunicazione su un mercato come quello ‘a stelle e strisce’ che lui conosce benissimo. Il suo entusiasmo e le sue competenze ci garantiranno una marcia in più”.

Tra l’altro, Repubblica ha dedicato una pagina al nuovo socio del Campobasso, Matt Rizzetta, con un articolo a firma di Massimo Basile che parla dell’obiettivo: “Far diventare il Campobasso la nazionale degli emigrati molisani in America”. Nel pezzo si parla addirittura di serie A, ma meglio andarci cauti, un passo alla volta.

Gesuè ha voluto ringraziare “Raffaele De Francesco, Luigi Mandragora, l’intera dirigenza, lo staff tecnico, i calciatori, i collaboratori, chiunque abbia un cuore rossoblù che batte forte. Un grazie agli sponsor che continuano a fidarsi di noi. Dimostreremo insieme la forza del Molise in ogni competizione, dalla prima squadra al settore giovanile”.

Foto calciatori di Giuseppe Terrigno