Incontro di arti

Storia e gloria della Madonna Sistina di Raffaello: l’emozionante film è molisano

L’arte immortale di una tela – La Madonna Sistina, dipinta da Raffaello e sviscerata mirabilmente dallo scrittore russo Vassilij Grossman – diventa il soggetto di un film che suscita un forte senso di appagamento emotivo, quasi una carezza per l’anima.

E’ un film e un documentario che sconfina nella finzione. Alla base resta la sostanza: che in questo caso è la bellezza dell’arte universale, quella che coinvolge tutti, a patto che ci sia qualcuno capace di plasmarla per gli occhi e per il cuore.

“You. Story and glory of a masterpiece” colpisce lo spettatore. Lo hanno capito a Termoli (nell’atrio della curia vescovile) e a Larino (Palazzo ducale) nei giorni scorsi, ma il Molise è dentro alla storia soprattutto nella sua materiale realizzazione e sceneggiatura. Il regista è infatti il termolese Nicola Abbatangelo che ha scritto soggetto e copione con il Professor Giovanni Maddalena, docente ordinario di Filosofia teoretica all’Università del Molise e Direttore scientifico del Centro Studi Grossman di Torino.

Prodotto da Moolmore Films con Rai Cinema, il film racconta la storia e il significato del quadro dipinto da Raffaello nel 1513, poi, dal Monastero di San Sisto a Piacenza, trasferito a Dresda nella seconda metà del ‘700. Da Raffaello a Grossman è un percorso nei secoli alla ricerca del segreto di un’opera senza tempo che è una percezione inspiegabile più che un capolavoro estetico raffigurante tra le altre cose l’icona universale degli Angeli pensatori.

Decine gli uomini d’intelletto turbati nel profondo dell’anima e nei sentimenti dalla sua visione. Goethe, Bulgakov, Nietzsche, Dostoevskij e Freud si sono via via imbattuti nella tela di Raffaello, celebrandola, indagandola, come ha fatto un altro grande letterato, Vassilij Grossman il quale, nel film, diventa interprete e coprotagonista di un racconto che culmina nella presa di coscienza finale dove il bello incontra il mistero, dove lo sguardo dell’artista e i pensieri di Grossman (centrale l’accostamento dello sguardo della Madonna a quello smarrito delle giovani madri del campo di sterminio di Treblinka) sono il valore non più estetico ma trascendente da filtrare attraverso la tela.

Tre quarti d’ora di viaggio intimo nel culto della bellezza, che è un tramite, davanti allo schermo, fisicamente fermi come il protagonista del film (il fotografo Brandy Miller) di fronte al quadro, ma come lui agitati nel cuore e nella mente, volti all’eterna ricerca di quello che c’è dentro di noi – compresi gli echi dei patimenti dimenticati dei nostri avi – ma che non è afferrabile.

Le interviste degli esperti d’arte, storia e letteratura s’intrecciano nella percezione onirica di un fotografo che non è altro che lo spettatore cui il docufilm si rivolge con la significativa ma sempre leggera pretesa di evadere dall’ordinario come in un sogno e, magari, suscitare un ritorno d’interesse per le arti figurative e la filosofia.

Lo sguardo della Madonna nell’arte di Raffaello rivive mille volte, corroborato dalla decrittazione tumultuosa di Grossman, fino all’ultima carezza. Ne beneficia lo spettatore, catturato dalle interpretazioni di attori di qualità: David Oakes (i Borgia), Sylvester McCoy, che è stato uno degli storici Doctor Who nonché Radagast de Lo Hobbit, ed Emerard O’Hanrahan. Budget importante per l’opera, più vicino a quello di un film di fiction che a quello di un documentario.

‘You’ proseguirà il suo tour ovunque. In Molise sarà probabilmente proiettato nell’Aula Magna dell’Unimol a Campobasso. Il 12 settembre lo vedranno a Tufara. Altri ‘passaggi’ a scopo didattico, poi tra due anni la grande distribuzione. Non solo un lavoro ben fatto ma anche una grande idea per promuovere l’arte, la sua storia, i suoi immortali, nobili portavoce.