Campobasso

Spostata la Madonna del Monte, non era mai accaduto dalla seconda guerra mondiale: cittadini infuriati

Padre Luigi ha deciso di trasferire la statua nella chiesa del Sacro Cuore soltanto per il mese mariano e per rendere più agevole l'afflusso dei fedeli ma i cittadini non ci stanno e hanno sommerso i social di reazioni di stizza e delusione per una decisione calata dall'alto, senza alcuna "valida motivazione che tenga", che ha inferto un duro colpo al sentimento di preghiera che unisce i cittadini durante i 31 giorni di maggio

Sì, partiamo dicendo che il Santuario della Madonna del Monte è accorpato al convento del Sacro Cuore.

C’è scritto nelle pagine di storia e lo raccontano gli stessi religiosi con dovizia di particolari. Ma la storia, rescritti pontifici e atti ecclesiali a parte, è anche (e forse soprattutto) tradizione e identità di un popolo.

I cittadini di Campobasso si identificano nel Santuario della Madonna dei “Monti”. A Lei, da sempre,  affidano disagi, paure e angosce. E da lungo tempo, il mese mariano rappresenta un momento di devozione e riconoscenza verso la Madre di Cristo.

Momento che comincia il primo maggio con il celebre “fioretto” che prende forma già quando ci si incammina a piedi, all’alba di ogni giorno di maggio, per arrivare fino al Santuario e deporre davanti alla Madonna tutti i sentimenti di cui è pieno il cuore.

E’ sempre stato così. Il 13 maggio, in tempi non lontanissimi, c’era addirittura la fiaccolata che partiva da via del Castello. Un lungo corteo di fedeli, con le fiaccole accese, che percorreva la strada verso il santuario recitando il rosario e intonando canti mariani. Un appuntamento a cui i campobassani difficilmente rinunciavano.

Il santuario dei Monti, insomma, al di là della storia sic e simpliciter, custodisce sentimenti, emozioni, paure e speranze di una città. E lì, la Madonna ritenuta “miracolosa” ha sempre abitato. Lì è sempre stata venerata e onorata.

Quest’anno, invece, “causa Covid”,  ha spiegato Padre Luigi, la Madonna si è deciso di “trasferirla”.

E, a bordo di un’auto furgonata, la statua è stata portata nella chiesa del Sacro Cuore “perché è più semplice anche per gli anziani recarsi in chiesa per una preghiera alla Madonna di Campobasso, rispettando tutte le norme di sicurezza”, ha spiegato sempre Padre Luigi.

Ma i fedeli (almeno buona parte dei campobassani che al Santuario e alla Madonna del Monte sono particolarmente legati) questa scelta unilaterale non l’hanno proprio mandata giu.

Sui social, assieme al video di padre Luigi che spiega i motivi della decisione invitando alla preghiera comune seppure in solitudine, si sono scatenate anche palesi lamentele  e rimostranze che – in verità – hanno preso forma pure in lettere e telefonate di sdegno e incomprensione per una tradizione che durava da secoli “e che in un momento anomalo come quello che stiamo vivendo, la nostra  preghiera mariana espressa nel santuario che ci appartiene, sarebbe stata  la cosa più normale che avremmo potuto fare in questa circostanza di anomalia totale. Sarebbe stata l’azione più autentica e genuina che un popolo afflitto dall’angoscia e dalla paura avrebbe potuto compiere per tornare a sperare” scrive Lucia, che abita nel centro storico e che da 45 anni, a maggio di ogni anno, si alza alle 4 del mattino per iniziare la salita –  vista come il simbolico “sacrificio” cui sottoporsi per espiare colpe e peccati – snocciolando i granelli della corona del rosario fino ad arrivare in chiesa per inginocchiarsi davanti alla Madonna e affidare a Lei speranze , riconoscenza, gioie e dolori.

Come Lucia lo fanno ogni anno centinaia di fedeli. Del borgo antico e della città urbana.

Anche Rosa Socci, docente di arte (oltre che presidente della Polifonica Monforte), senza voler polemizzare con nessuno,  parla come campobassana ma anche come chi sa cosa vuol dire custodire storia e tradizioni.

“La statua della Madonna dei Monti, quella antica, quella sparita di cui non si sa a che punto sia il restauro; nel 1905 con bolla papale è stata dichiarata statua miracolosa. Quindi – spiega –  parliamo di qualcosa di estremamente importante al di là della statua in se. I campobassani si sono sentiti traditi, hanno visto calarsi questa scelta dall’alto senza alcuna spiegazione né comunicazione antecedente il trasferimento. Non un avviso, non una nota. Poi in un video si dice che a San Francesco possono andare più fedeli e rispettare le norme di sicurezza. E perché? Sui Monti non è possibile? La verità è che stiamo assistendo ad un lento abbandono del gioiello sacro che abbiamo di fronte al castello. Quel Santuario è chiuso, e questo è mortificante. I campobassani avevano il rito sacro del mese di maggio, quello di pregare durante il cammino fino alla chiesa. Ci sono finanche antiche poesie, bellissime, che ricordano questi momenti. E’ storia che ci appartiene, perché privarcene? Il covid è uguale ovunque, tanto sui Monti quanto in pieno centro urbano.  L’unica volta – continua rosa Socci –  in cui questa statua è uscita, è stata per essere salvata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Che poi non colpirono Campobasso perché si racconta che dall’alto si vedeva soltanto la nebbia e i ruderi del castello. Ma in quella occasione la statua fu portata a Corso Bucci e trovò ricovero nel palazzo di Dante di Mauro e quando l’allarme delle sirene cessò la statua fu subito riportata sui Monti e da quel momento non è mai più stata spostata. Questa Madonna nasce come simbolo per la salvezza miracolosa campobassana. Salire sui Monti a pregare appartiene al tessuto sociale campobassano. Ci hanno privato ingiustamente di un rito che ci appartiene da quando nasciamo”.