Contro il covid19

L’omaggio che commuove, pattuglie al Cardarelli e saluto ai sanitari in trincea: “Siete eroi, vi siamo vicini”

Questa mattina su iniziativa del questore Giancarlo Conticchio i rappresentanti di ogni corpo di polizia hanno dato il “saluto” ai pazienti ricoverati e a tutto il personale che li assiste con coraggio e dedizione. Momenti di grande commozione. Il capo di via Tiberio: “buon lavoro”

Un corteo di macchine partito dalla questura di Via Tiberio oggi alle prime ore del mattino. Non ci sono arresti da eseguire né operazioni di polizia da definire, l’obiettivo è un abbraccio corale, un omaggio di tutte le forze dell’ordine della provincia agli operatori sanitari impegnati nella trincea dell’ospedale Cardarelli e di tutti gli ospedali della regione.

Arrivano a sirene spente, ma con le luci accese delle auto di servizio, per salutare medici, infermieri, personale Oss, tutti coloro che sono impegnati a salvare vite in questa lotta senza tempo contro il Coronavirus. Quindi un saluto di vicinanza ai pazienti e a chi li assiste con straordinario coraggio e dedizione.

In corteo sul piazzale: carabinieri, poliziotti, agenti della municipale, uomini dei vigili del Fuoco e delle fiamme gialle. La pelle si accappona, e non per il freddo, quando tutti, in fila, al fianco delle auto di servizio come in una cerimonia solenne, questi uomini e donne in uniforme, obbediscono con slancio ed emozione al comando del dirigente della Polstrada, Marco Graziano: “Reparto, attenti. Reparto, saluto”.

La mano alla visiera, le luci dei lampeggianti che illuminano il grigio di questa fredda giornata e accendono i cuori dei medici usciti dai reparti, degli infermieri, del direttore sanitario, di quello generale, di chi è rimasto dietro alle finestre. Una lunga pausa di silenzio che tira fuori le lacrime e, poco dopo, un lunghissimo applauso di incitamento e apprezzamento, chiuso dalle parole del questore: “Buon  lavoro”.

Tutti insieme, anche questi altri eroi che ugualmente ogni giorno ad ogni ora, anche loro, sono lungo le strade per garantire quell’indispensabile rispetto delle regole utile a frenare il contagio. Ma  hanno voluto – in questo modo – dare coraggio a chi invece lotta contro il Covid ‘faccia a faccia’, a chi col virus ha a che fare “respirandolo” nella sofferenza dei pazienti e nella paura di chi teme il peggio.

“Onore a queste persone rinchiuse negli ospedali e impegnate in prima linea in una brutta guerra” commentano gli uomini in uniforme mentre lasciano il piazzale del Cardarelli. Onore anche a voi – aggiungiamo noi – che avete riscaldato l’anima e il cuore.