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Sotto padrone, presentazione del libro sulle agromafie alla Città Invisibile

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Sono alcuni anni che noi della Città Invisibile, insieme alla Cooperativa On the Road, ci occupiamo di sfruttamento e caporalato: siamo perciò orgogliosi di presentare il nuovo libro di Marco Omizzolo, che ci offre innanzitutto una guida nell’agire. La presentazione si terrà sabato 18 gennaio alle ore 18 presso i locali di Piazza Olimpia 1, a Termoli.

Il libro del sociologo e ricercatore Eurispes disvela il sistema produttivo delle agromafie italiane e la loro estensione. Il 18 gennaio ci sarà dunque un momento per poter discutere con l’autore anche sul che fare per poterle contrastare nel nostro territorio. L’iniziativa, che rientra nel ciclo di incontri denominato Tutta un’altra storia, è promossa in collaborazione con la Libreria Fahrenheit di Termoli.

Nel suo ultimo lavoro di ricerca dal titolo Sotto padrone-Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana (Feltrinelli, 2019) Marco Omizzolo decide di confondersi con i Sikh e farsi sfruttare nelle campagne dell’Agro Pontino; decide di recarsi nel Punjab per conoscere meglio la loro cultura. Scopre un mondo fatto di serre dove i sikh sono costretti a lavorare dieci o dodici ore al giorno per tre euro l’ora; un mondo di soprusi dove non esiste il datore di lavoro, ma il padrone; un mondo dove per lavorare devi sottoporti alle vessazioni sia del padrone sia del caporale; un mondo dove per non sentire le fatiche sei spesso costretto ad assumere droghe. Il padrone esercita un potere vessatorio su quegli esseri umani costretti ad obbedire pur di lavorare. Ti viene chiesto di rinunciare ai tuoi simboli religiosi: niente turbante, capelli tagliati, niente coltello rituale; davanti al padrone sei costretto ad indietreggiare tre passi, devi chinare il capo, non puoi rispondergli. Il padrone è libero anche di picchiarti e se sei donna devi anche subire abusi sessuali. Lavorano ancora oggi  chinati nelle serre, i sikh nell’Agro Pontino, senza nessuna protezione, respirando tutti i veleni buttati su quei terreni.

Marco Omizzolo entra in contatto con questi lavoratori, ma anche con i “padroni”. Vive con i sikh, dorme con loro, mangia con loro, lavora con loro e scopre un popolo cosciente del loro grado di sfruttamento. Inizia così un’opera di coscientizzazione che porta ad una data storica: il 18 aprile 2016, quando circa quattromila sikh scendono in piazza a Latina per dire basta al caporalato e allo sfruttamento, coscienti che non stanno lottano solo per loro, ma anche per tutti gli sfruttati di qualsiasi nazionalità.

Certo il compito non è stato facile: Marco ha subito varie intimidazioni, proiettili, danni alla propria auto, minacce via social, ecc… Non è facile vivere dovendosi sempre guardare intorno, dover avvisare le forze dell’ordine ogni volta che ti muovi, ma lui ha deciso di lottare, di stare dalla parte dei lavoratori e non dalla parte dei padroni. Anche grazie al suo lavoro ed allo sciopero di Latina, alle proteste dei braccianti africani nelle campagne di Nardò e alle proteste di Rosarno si arriva alla legge 188/2016, comunemente chiamata la Legge Anticaporalato.

Tutto questo troviamo in Sotto padrone, testo nel quale Marco Omizzolo ripercorre i suoi ultimi anni di vita, caratterizzati dalla lotta contro lo sfruttamento dei sikh nell’Agro Pontino, contro lo sfruttamento di uomini e donne in tutta Italia, contro le agromafie. Negli ultimi capitoli Marco Omizzolo ci racconta che dopo lo sciopero molti “padroni” hanno scelto di non impiegare più gli indiani, perché protestavano e si lamentavano e li hanno  “sostituiti” con i beneficiari dei CAS, più docili dei sikh; lo stesso fenomeno che abbiamo osservato in basso Molise, con i pulmini dei caporali che la mattina si recano davanti la porta dei centri di accoglienza per caricare esseri umani da sfruttare nelle nostre campagne…

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