Tunnel, il TAR chiude la partita: “Scelte del Comune legittime”. Nessun diritto alla stipula del contratto
L’Ente aveva revocato il project financing ed ora è escluso il risarcimento dei mancati utili: il privato potrà recuperare solo spese documentate. Balice: “Guardiamo avanti con le opere PNRR”
La lunga e controversa vicenda del tunnel di Termoli, simbolo di un’idea di trasformazione urbana tanto ambiziosa quanto divisiva, incassa l’ennesimo e forse definitivo colpo di scena. Con una sentenza pubblicata oggi, 4 novembre, il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise ha respinto il ricorso dell’imprenditore Franco De Francesco, promotore e aggiudicatario del project financing per la realizzazione di un collegamento sotterraneo tra porto e lungomare nord, parcheggio multipiano, auditorium e altre opere connesse.
Il TAR ha confermato la piena legittimità degli atti del Comune di Termoli, che a partire dal 2022 (con Roberti sindaco) aveva revocato l’interesse pubblico dell’opera e annullato l’aggiudicazione della concessione, ritenendo superate e non più sostenibili le condizioni del progetto. La pronuncia, pur toccando aspetti economici e contrattuali, esclude che il promotore abbia diritto ad alcun utile o risarcimento per mancato guadagno, limitando l’eventuale indennizzo alle spese vive documentate, riferite a un periodo di tempo limitato.
Non solo. La sentenza – che accoglie le tesi difensive del Comune, rappresentato dall’avvocato Gianluca Piccinni – riconosce un concorso di colpa del promotore stesso, in particolare rispetto a carenze rilevate nei documenti progettuali (dal Piano Economico Finanziario alle garanzie, fino alla conformità delle soluzioni tecniche), aprendo la strada a una possibile riduzione delle somme da rimborsare.
“Abbiamo tutelato l’interesse pubblico, la sicurezza e la sostenibilità economica dell’opera – commenta il sindaco Nicola Balice – evitando ricadute sulla collettività. Oggi possiamo guardare avanti, concentrandoci sugli interventi di rigenerazione urbana finanziati dal PNRR, autonomi rispetto al vecchio project e fondamentali per la qualità della vita dei cittadini”.
Il progetto, originato durante l’amministrazione dell’ex sindaco Angelo Sbrocca, prevedeva un’opera articolata: tunnel tra porto e lungomare nord, parcheggio sotterraneo, auditorium da 850 posti, parco urbano, riqualificazione di piazza Sant’Antonio. Un’idea che ha diviso la città per anni, fra entusiasmi per la trasformazione e critiche per l’impatto urbanistico e paesaggistico. Il Comitato No Tunnel, attivo sin dai primi passi, aveva ottenuto nel 2019 un primo stop dal TAR Molise, che aveva accolto il ricorso contro il progetto.
Tuttavia, nel 2023 il Consiglio di Stato aveva ribaltato quella decisione per difetto di legittimazione del comitato, riconoscendo piena validità all’aggiudicazione ottenuta dalla società di De Francesco. Nonostante ciò, l’Amministrazione comunale (prima con Roberti, oggi presidente della Regione, e poi con Balice) ha progressivamente preso le distanze dal progetto, ritenendolo inattuabile e non più coerente con le nuove politiche di rigenerazione urbana.
Nel febbraio 2025, in una lunga intervista rilasciata a Primonumero, Franco De Francesco aveva ribadito con fermezza la volontà di realizzare l’opera, dichiarando che “i fondi ci sono” e che il Consiglio di Stato aveva ormai “pronunciato la parola definitiva”. L’imprenditore aveva avvertito che un’eventuale rinuncia da parte dell’ente avrebbe comportato conseguenze economiche rilevanti, tra cui la perdita dei fondi pubblici e un possibile contenzioso legale. “Siamo qui per mantenere un impegno che desideriamo onorare – dichiarava – e per tutelare gli interessi della nostra società e dei cittadini che credono nella bontà del progetto”.
Oggi però quella posizione sembra irrimediabilmente superata. La sentenza del TAR stabilisce che “non esisteva alcun diritto alla stipula del contratto”, mancando il requisito fondamentale della validazione del progetto e dell’adozione formale da parte dell’Ente.
Confermata in sede amministrativa la legittimità della revoca, il Comune può ora concentrarsi sulle nuove opere di rigenerazione urbana avviate con i fondi del PNRR, in particolare su Piazza Sant’Antonio e Pozzo Dolce, per le quali sono già stati approvati i progetti aggiornati e finanziati gli interventi. “Continueremo a difendere le finanze dell’Ente e a realizzare opere utili e cantierabili nei tempi previsti” – dichiara il primo cittadino Nico Balice – evidenziando la discontinuità progettuale e l’assenza di qualsiasi obbligo contrattuale a proseguire con il vecchio project financing.
La pagina del tunnel – almeno sul piano giuridico e amministrativo – sembra dunque chiusa. Restano da verificare eventuali sviluppi in sede civile, ma la linea adottata dall’Amministrazione sembra oggi trovare piena copertura nei tribunali.
Quello del tunnel è stato un capitolo della vita amministrativa di Termoli lungo più di dieci anni, tra sentenze, controricorsi, piazze divise, proteste pubbliche, dossier tecnici e silenzi strategici, che ora sembra essere arrivato alla parola “fine”.






