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Ombre sul bando regionale per i Centri antiviolenza, Primiani: “Presento interrogazione”

4 novembre 2025 | 11:26
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Ombre sul bando regionale per i Centri antiviolenza, Primiani: “Presento interrogazione”

Il consigliere Primiani (M5S) annuncia la presentazione di una interrogazione sull’avviso pubblico regionale che ha affidato all’Aps Liberaluna la gestione di tutti i servizi di contrasto alla violenza di genere. “Serve chiarezza sulle procedure e sulle competenze previste dal bando, coinvolgerò anche il Prefetto, c’è urgenza di tutelare donne e minori”

Il recente scontro politico tra la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte e la consigliera regionale con delega alle Politiche sociali Stefania Passarelli sulla mancata consegna dei locali comunali di viale Del Castello al nuovo gestore del Centro antiviolenza (Aps Liberaluna), ha spinto il consigliere regionale Angelo Primiani a presentare una interrogazione.

“Serve chiarezza – ha detto l’esponente del M5S – e chiederò anche il coinvolgimento del Prefetto”.

La vicenda è quella di cui ci siamo occupati tre giorni fa: Passarelli ha lanciato accuse molto dure contro l’Amministrazione comunale rea, a suo dire, di non avere davvero a cuore le sorti di donne e minori vittime di violenza per aver di fatto impedito che Liberaluna, individuata con un recente avviso pubblico come braccio destro della Regione nella gestione di tutti i servizi di contrasto alla violenza di genere, potesse avere materialmente la disponibilità della struttura al centro storico di Campobasso. E’ qui che negli ultimi anni c’è stato il Centro antiviolenza di Campobasso.

La prima cittadina ha smentito questa ricostruzione fornendo una sua versione ben diversa da quella della Passarelli. Nel frattempo Liberaluna ha diffidato e messo in mora il Comune e la Regione si è messa alla ricerca (con Asrem e nuovo gestore) di locali idonei per la nuova sede del Cav.

E’ a questo punto che si inserisce Primiani:  “In questi giorni – scrive il consigliere di opposizione – abbiamo assistito a un confronto acceso tra istituzioni e soggetti gestori, con posizioni divergenti che rischiano però di far passare in secondo piano la cosa più importante: garantire che le donne e i minori che vivono situazioni di pericolo non si trovino senza un punto di riferimento certo e immediatamente operativo.
Questa confusione genera purtroppo solo incertezza su un servizio che va garantito senza problemi. Confusione causata a mio avviso da un motivo ben preciso: la carenza di chiarezza originaria sulle procedure e sulle competenze previste dal bando regionale, elemento che di fatto sta già provocando equivoci e sovrapposizioni di responsabilità”.

Da qui la sua intenzione di presentare una interrogazione in Consiglio regionale “per chiedere chiarimenti sulle modalità di affidamento e gestione dei centri antiviolenza, nonché sulle garanzie di continuità del servizio sul territorio. Parallelamente, visto che la situazione assume carattere d’urgenza, invierò anche una richiesta formale al Prefetto di Campobasso affinché possa valutare l’opportunità di convocare tutte le parti coinvolte: Regione, Comune, Ats e gestori, così da favorire un tavolo di confronto istituzionale nell’interesse esclusivo delle donne e degli operatori. L’obiettivo – conclude saggiamente – non deve essere quello di alimentare contrapposizioni, ma di ricostruire un percorso trasparente e condiviso che consenta di tutelare pienamente le donne e i loro figli. Su temi così sensibili serve responsabilità da parte di tutti, lontano da ogni logica di parte”.