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Centro antiviolenza, la versione della sindaca Forte: “Ecco come sono andati i fatti”

1 novembre 2025 | 10:07
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Centro antiviolenza, la versione della sindaca Forte: “Ecco come sono andati i fatti”

Marialuisa Forte ha riportato la sua versione dei fatti sul Centro antiviolenza di Viale del Castello spiegando che “Il Comune ha talmente a cuore le sorti di donne e minori vittime di violenza che voleva prorogare il servizio, ma è stata la Regione ad anticipare la scadenza”. La sindaca ha smentito la ricostruzione della consigliera delegata alle Politiche sociali Stefania Passarelli.

Continua lo scontro a distanza tra Marialuisa Forte, sindaca di Campobasso e la consigliera regionale delegata alle Politiche sociali Stefania Passarelli in materia di servizi antiviolenza.

Dopo la comunicata indisponibilità dei locali comunali di Viale del Castello, precedentemente utilizzati come sede del Cav di Campobasso e il passaggio di gestione del servizio all’APS Liberaluna, Passarelli ha duramente attaccato l’Amministrazione comunale.

In risposta alle sue dichiarazioni è intervenuta direttamente la sindaca che con una lunga nota ha messi in fila i fatti e contestato la ricostruzione della Passarelli

Secondo la sindaca, quanto dichiarato dalla consigliera risulterebbe “non corretto”, e a dimostrarlo sarebbero gli atti del Comune di Campobasso, quelli adottati dalla Regione Molise e anche le comunicazioni ufficiali dell’Ente del Terzo Settore aggiudicatario del nuovo servizio regionale antiviolenza.

Forte ricorda innanzitutto che l’Avviso Pubblico regionale del 2016 — quello che aveva portato alla nascita, anche in Molise, di un Centro Antiviolenza e di una Casa Rifugio — consentiva la partecipazione non solo agli ETS ma anche agli enti locali, in forma singola o associata. Una situazione ben diversa dall’Avviso emanato nell’agosto 2025, che invece era riservato esclusivamente agli enti del terzo settore.

Nel 2016, a partecipare all’Avviso fu l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, capofila di un’associazione temporanea di scopo composta dal Comune di Campobasso e dalla cooperativa sociale Be Free, selezionata attraverso procedura pubblica. All’interno del progetto, il Comune mise a disposizione come cofinanziamento sia parte del proprio personale, sia i locali di Viale del Castello, che per anni hanno ospitato il CAV. La Casa Rifugio, invece, fu messa a disposizione direttamente da Be Free, che si occupò del contratto di locazione.

La sindaca chiarisce però che, a differenza del passato, con il nuovo affidamento regionale non è mai arrivata al Comune alcuna richiesta — né formale né informale — da parte dell’ETS aggiudicatario per l’utilizzo dei locali di Viale del Castello. Un’assenza di comunicazioni che per Palazzo San Giorgio ha avuto un peso determinante: non essendo più coinvolto direttamente nella gestione del servizio regionale e non essendo stato interpellato da Liberaluna, il Comune ha ritenuto che quei locali non fossero più necessari per i servizi antiviolenza regionali.

Sempre secondo quanto riferito dalla sindaca, l’Amministrazione aveva già iniziato a immaginare una nuova destinazione degli ambienti, comunque pensata a favore delle donne, ma con funzioni diverse da quelle precedenti.

La questione sarebbe poi emersa per la prima volta soltanto nella riunione del 15 ottobre 2025, quando l’ETS aggiudicatario ha comunicato la necessità di avere quei locali. In quell’occasione — scrive Forte — il Comune ha spiegato che non era più possibile metterli a disposizione e l’ETS ha preso atto della cosa, proponendo come nuova sede per il CAV uno spazio privato di cui sarebbe già titolare. Con una nota del 30 ottobre, inoltre, lo stesso ETS ha indicato come ulteriore alternativa alcuni locali dell’ASREM.

Forte non manca poi di ricordare che l’Amministrazione ha mostrato attenzione e cautela nel passaggio di gestione: con una determina del 30 giugno 2025, il Comune aveva prorogato il servizio uscente fino al 31 dicembre 2025, prevedendo che la delicatezza delle attività potesse rendere necessario più tempo per il passaggio di consegne. È stata la Regione Molise — sottolinea la sindaca — a decidere di anticipare la chiusura della proroga, prima al 31 agosto e poi al 30 ottobre 2025.

La sindaca ribadisce infine l’impegno del Comune nella rete antiviolenza: “Campobasso continuerà a fornire supporto alle donne, ai minori e a chi si prenderà cura dei loro bisogni e delle loro aspirazioni”, confermando che l’attenzione dell’Amministrazione resta alta, anche se la gestione del servizio è oggi esclusivamente regionale.