5 volte sul tetto del mondo, studenti Unimol a lezione dal CT Fefè De Giorgi
Nella mattinata di oggi 4 novembre l’Aula Magna d’Ateneo Unimol a Campobasso ha ospitato il C.T. della Nazionale maschile di Pallavolo Ferdinando De Giorgi in un incontro dedicato agli studenti delle scuole di Campobasso del corso di Laurea in Scienze Motorie.
Fefè De Giorgi era già stato in visita all’Unimol nel 2023 e dopo poco più di un mese dalla vittoria del Campionato del Mondo 2025 nelle Filippine ha fatto ritorno a Campobasso per un evento dedicato ai giovani e non solo.
La conferenza si è aperta con la visione di un video relativo proprio alla vittoria azzurra di due mesi fa, che ha bissato il successo del 2022 sempre con De Giorgi, l’unico nel mondo della pallavolo ad aver vinto 5 titoli mondiali, 3 da giocatore (Brasile ‘90, Grecia ‘94, Giappone ‘98) e le ultime due edizioni da commissario tecnico (Polonia e Slovenia ’22, Filippine ‘25).
A seguire ci sono stati una serie di interventi prima da parte del rettore Unimol Giuseppe Peter Vanoli, che ha ribadito ai ragazzi l’importanza dell’incontro e di non perdere l’occasione di fare domande e levarsi qualche curiosità davanti ad un’istituzione dello sport italiano, poi è toccato al direttore del Dipartimento di medicina e scienze della salute, Germano Guerra e al presidente della filiera didattica di Scienze motorie e sportive, Giuseppe Calcagno. È intervenuto anche il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi, il più vincente della storia, oltre al C.T. della Nazionale femminile di basket Andrea Capobianco.

Subito dopo De Giorgi ha cominciato a raccontare aneddoti sui primi anni di carriera, come il passaggio dal calcio alla pallavolo per poter avere più tempo a disposizione da dedicare allo studio, fino ad arrivare alla frase che gli è sempre stata ripetuta soprattutto nei primi anni da giocatore “De Giorgi è bravo, ma se fosse 5 centimetri più alto…”. Il coach, con i suoi 178 centimetri di statura, non si è lasciato scalfire da queste parole ed ha così cominciato la sua scalata partita in Serie B con la VIS Squinzano, squadra della sua città, fino ad arrivare sul tetto del mondo per ben 5 volte, cinque proprio come i centimetri che per lui sono stati oggetto di critica durante la carriera.
Il C.T. ha concluso spiegando come spesso nello sport gli allenatori non guardano le vere capacità dei ragazzi, perché si concentrano maggiormente su quello che manca loro, per questo ricorda come bisogna sempre porsi degli obiettivi e chiedere a se stessi dove si vuole arrivare, sottolineando anche l’importanza del senso di appartenenza quando si parla di Nazionale.


