Di Pietro sulla Trignina: “Su questa strada si muore, servono due corsie. Abruzzo e Molise tornino insieme”
La mobilitazione per la sicurezza della Trignina ha trovato oggi una voce autorevole in Antonio Di Pietro, protagonista dell’incontro che ha riunito i sindaci dell’area al confine tra Molise e Abruzzo. L’ex ministro delle Infrastrutture, intervenuto alla manifestazione organizzata all’area di servizio Il Girasole di Dogliola (provincia di Chieti), ha ribadito con forza che «la Trignina ha bisogno di sicurezza e di due corsie di tipo autostradale».
Amministratori e cittadini si sono ritrovati per chiedere interventi urgenti su un’arteria dove, come ha ricordato lo stesso ex ministro, “si continua a morire”. Oggi infatti la Trignina è tornata al centro dell’attenzione nazionale. I trentacinque chilometri che collegano Trivento a San Salvo sono inseriti nello studio di fattibilità per la messa in sicurezza dell’Anas per l’ammodernamento dell’arteria, con un investimento complessivo stimato in 190 milioni di euro.
All’iniziativa, promossa dai sindaci dei comuni attraversati dalla statale 650, hanno preso parte anche l’assessora alle Attività produttive della Regione Abruzzo Tiziana Magnacca, i consiglieri regionali abruzzesi Francesco Prospero e Vincenzo Menna, oltre a numerosi amministratori locali, tutti in fascia tricolore, sia dall’Abruzzo che dal Molise.
«Quando ero ministro – ha ricordato Di Pietro – stanziammo 200 milioni di euro per progettare e realizzare la connessione tra San Vittore e San Salvo, un’opera strategica per unire l’autostrada A1 con l’A14 e con l’interporto Sud Europa di Marcianise e Maddaloni. Oggi, a distanza di vent’anni, sento ancora parlare di progetto di fattibilità. È come se fossimo tornati all’anno zero».
Un passaggio duro, accompagnato da una riflessione sulla mancanza di continuità politica: «Ogni volta che si cambia governo – ha aggiunto – si cancellano le opere del precedente. È un gioco vecchio come il mondo, ma a pagare è sempre il Paese. L’unico modo per cambiare le cose è scendere in piazza, scendere in strada. Su questa strada si muore».
Nel suo intervento sulla Trignina, Di Pietro ha anche criticato la separazione amministrativa tra Molise e Abruzzo, definendola “un errore strategico che indebolisce entrambi i territori”. «Più piccoli siamo e meno contiamo – ha detto –. Per farci ascoltare da Roma e dall’Europa dobbiamo essere uniti, non divisi da campanilismi e doppi consigli regionali».
Sulla stessa linea si è espressa la sindaca di Montenero di Bisaccia, Simona Contucci, che ha sottolineato come «questa sia solo la prima tappa di un percorso condiviso. La messa in sicurezza della Trignina non è un tema di parte ma una responsabilità comune. Il governo nazionale, le regioni, i comuni e i cittadini devono lavorare insieme».
Contucci ha ricordato anche le prime misure avviate per la sicurezza: «L’iniziativa del monitoraggio della velocità, che potrà portare all’installazione degli autovelox, è importante. Non è vero che i sindaci lo fanno per fare cassa: serve a prevenire incidenti in questa fase di attesa dei lavori veri e propri».


