Sindaco e presidente di FinMolise: “illegittimo” il doppio stipendio di Antonacci. “Restituirò somme se dovute”
Secondo il gruppo consiliare Progetto Comune per Guglionesi ci sarebbe una violazione del divieto di cumulo che rende illegittimo il pagamento dell’indennità al primo cittadino che sarebbe causa di danno erariale: presentata interrogazione e chiesto annullamento del provvedimento con eventuale recupero delle somme già versate. Lui replica: “Gossip politico, ma se ciò che sostengono è vero restituiremo le somme”.
Per il gruppo consiliare Progetto Comune per Guglionesi il sindaco Leo Antonacci non dovrebbe percepire l’indennità da sindaco in quanto pagato già per fare il presidente di Finmolise. Di parere diverso il primo cittadino che bolla la vicenda come “gossip politico” e rispedisce l’accusa al mittente: “Se ciò che sostengono è vero restituiremo le somme”.
Botta e risposta a distanza tra opposizione e vertice del Municipio sulla sospetta violazione del divieto di cumulo per la quale è stato già presentato un accesso agli atti e una interrogazione.
Andiamo con ordine: l’iniziativa della minoranza prende le mosse dalla pubblicazione della determinazione del responsabile del settore Primo – Affari Generali del Comune di Guglionesi (n. 353 del 17 ottobre 2025), “con la quale l’indennità di funzione è stata riconosciuta altresì al sindaco Antonacci nonostante questi sia presidente della Finmolise, società a totale capitale pubblico e percepisca i relativi emolumenti connessi alla carica. L’erogazione delle indennità contestate – spiegano in una nota – contravverrebbe apertamente al divieto di cumulo stabilito dall’5, comma 11, del D.L. n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla L. n. 112/2010. Non si tratta di una battaglia politica, ma di un dovere di trasparenza e legalità. Se il sindaco ha cumulato indennità e compensi contravvenendo alla legge, la determinazione del 17 ottobre 2025 è illegittima e quindi si configura un danno erariale”.
Per questa ragione Progetto Comune per Guglionesi ha chiesto all’Amministrazione di agire immediatamente in autotutela “per annullare il provvedimento e recuperare le somme eventualmente già corrisposte, nell’interesse esclusivo dei cittadini”. Se poi dalle casse comunali non fosse stata già prelevata la somma “vi è l’obbligo di agire per prevenire il danno. Abbiamo richiesto al responsabile del settore Primo – Affari Generali di disporre l’immediata sospensione cautelare della liquidazione disposta con la determinazione del 17 ottobre 2025. Non c’è più discrezionalità: il responsabile di settore ha il dovere di bloccare un pagamento che, se effettuato, sarebbe illegittimo e, quindi, causa di danno erariale. Chiediamo l’annullamento ed il blocco immediato per tutelare ogni singolo euro dei cittadini. Attendiamo risposte chiare e urgenti, anche per tutelare le finanze pubbliche”.
Antonacci, però, non concorda né sulla valenza della battaglia politica (“si parla delle mie indennità da quando sono sindaco, ma delle loro che dovevano essere dimezzate non si parla più”), tantomeno sulla sospetta violazione: “L’incarico in Finmolise prevede requisiti tecnici particolari valutati dalla Banca d’Italia che evidentemente non ravvede ci sia quanto da loro richiamato. Ad ogni modo non mi sottraggo alle mie responsabilità e se fosse vero quello che sostengono le somme saranno restituite. Ma non mi va che si vogliano addossare colpe alla struttura tecnica e agli uffici del Comune. Portino avanti serenamente la loro azione amministrativa e deciderà il giudice competente”.
Con l’accesso agli atti, il gruppo consiliare intende acquisire la documentazione relativa alle liquidazioni, alle dichiarazioni di incompatibilità e all’eventuale atto di opzione o rinuncia richiesto dalla normativa. L’interrogazione mira a impegnare sindaco e dirigente ad avviare la procedura di annullamento d’ufficio e a riferire sulla vicenda.


