Confermata l’assoluzione per Giusy Occhionero: la Corte d’appello di Palermo chiude il caso sul presunto falso legato alle visite in carcere

La Corte d’appello di Palermo ha confermato la piena assoluzione di Giusy Occhionero, ex deputata molisana, nel processo per falso che la vedeva imputata insieme all’ex esponente dei Radicali Antonello Nicosia. La decisione dei giudici di secondo grado, arrivata nelle scorse ore, chiude definitivamente una vicenda giudiziaria durata anni e già risolta in primo grado con la formula più ampia: “il fatto non sussiste”.

Occhionero, eletta in Molise nel 2018 con Liberi e Uguali e poi passata a Italia Viva, era accusata di aver consentito a Nicosia – già detenuto e condannato per gravi reati – di entrare nelle carceri come suo consulente parlamentare, ruolo che secondo l’accusa gli avrebbe permesso di mantenere contatti con boss mafiosi al 41 bis.

L’ex deputata, difesa dagli avvocati Giovanni Di Benedetto e Giovanni Bruno, era stata assolta dal tribunale di Palermo nel maggio 2023, mentre per Nicosia era arrivata la condanna con rito abbreviato per associazione mafiosa e falso. Già allora, commentando la sentenza, Occhionero aveva detto: “Sono soddisfatta ed estremamente felice per questa assoluzione che mi spinge a credere nella giustizia. Ho sofferto moltissimo, e nulla potrà ripagarmi di quello che ho passato io e la mia famiglia. Dedico questa sentenza ai miei genitori, che mi sono stati sempre vicini e hanno creduto alla mia completa estraneità ai fatti”.

Ora la conferma della Corte d’appello rende definitiva l’assoluzione e chiude ogni pendenza penale per la ex parlamentare di Campomarino, la cui imputazione – come lei stessa aveva ricordato – riguardava esclusivamente il reato di falso, estraneo ai più gravi capi d’accusa contestati nel procedimento principale.