Commissari nella bufera: accuse di menzogne e richieste di rimozione. Opposizioni e associazioni all’attacco
Il parere critico dei ministeri sul Piano ospedaliero e sulla Rete Ictus scatena una pioggia di reazioni: Romano parla di commissari che hanno “mentito al Molise”, il M5S deposita un’interrogazione a Roma, Cittadinanzattiva rilancia la mobilitazione dei sindaci. La politica regionale finisce all’angolo.
Il terremoto sulla sanità molisana non si ferma. Dopo la pubblicazione delle indiscrezioni relative al parere ministeriale che smonta il Piano ospedaliero e la Rete Ictus elaborati dai commissari ad acta Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, le opposizioni e le associazioni si scagliano con forza contro la gestione commissariale, chiedendone apertamente la rimozione.
Durissimo l’intervento del consigliere regionale Massimo Romano (Costruire Democrazia), che non usa giri di parole: “I commissari hanno mentito al Molise e pertanto devono essere rimossi istantaneamente dall’incarico”. L’affondo si concentra sul decreto commissariale 100/2025 che annunciava l’avvio della rete Ictus: “Per tentare di far digerire il DCA 100 – accusa Romano – hanno affermato falsamente che vi fosse l’ok dei Ministeri, tacendo invece che il parere del 12 settembre fosse negativo e condizionato a precise prescrizioni. Il nuovo provvedimento commissariale, il 157 del 1° ottobre, è la prova confessoria che il precedente fosse illegittimo: se fosse stato corretto non avrebbero avuto necessità di superarlo in fretta e furia”.
Romano sottolinea la tempistica come elemento chiave: “Come hanno potuto, sapendo dal 12 settembre che servivano correzioni sostanziali, imporre alla Asrem il 18 settembre di far partire la rete dal 1° ottobre? Perché hanno spacciato per favorevoli pareri che invece erano contrari? E come ha fatto la Asrem a prendere atto del nuovo decreto quasi senza il tempo tecnico di leggerlo, con una delibera pubblicata un minuto dopo?”. Secondo Romano, si tratta di una “vicenda ormai fuori controllo” che mina la credibilità stessa della struttura commissariale e la fiducia con i ministeri che l’hanno nominata. “Se il braccio operativo del Governo disattende le prescrizioni dei ministeri – conclude – non può esserci più alcun rapporto fiduciario. È tempo che i ministeri dispongano un’ispezione immediata”.

Alle accuse di Romano si somma la posizione del Movimento 5 Stelle. L’onorevole Gilda Sportiello ha depositato una nuova interrogazione in Commissione Affari sociali per chiedere al Ministro della Salute di chiarire il contenuto del parere ministeriale e i passaggi successivi. “I rilievi dei ministeri – spiegano i pentastellati – confermano le criticità già denunciate a giugno: assenza di cronoprogramma, conti squilibrati, mancanza di controlli di appropriatezza, utilizzo non uniforme del CUP, scarsa analisi del fabbisogno. Ma soprattutto la rete Ictus non poteva essere avviata senza la cornice della rete ospedaliera approvata, come hanno ammesso gli stessi commissari”.
Il M5S mette in fila le questioni ancora aperte: “La Stroke Unit di Campobasso è davvero un centro di secondo livello o resta solo sulla carta? Termoli e Isernia hanno la possibilità di garantire la TAC h24? E quali sono i costi reali da riconoscere al Neuromed, che ha assunto un ruolo centrale senza però alcuna trasparenza economica?”. Il Movimento ricorda di aver già presentato un’interrogazione il 24 giugno, segnalando il rischio di aggravare il debito sanitario con nuove esternalizzazioni: “Quello che temevamo si sta puntualmente verificando. Senza programmazione seria la rete Ictus resta avvolta in mille dubbi. La confusione che i commissari stanno alimentando, con continui annunci e smentite, disorienta cittadini e operatori e conferma l’assenza di una linea chiara”.
A farsi sentire anche Cittadinanzattiva, che rilancia la mobilitazione dei sindaci e condivide la richiesta di sospendere il Piano operativo 2025-2028. “Il Servizio sanitario regionale è sempre più indebolito e la riorganizzazione non può tradursi solo in chiusure e tagli – dichiara la segretaria regionale Jula Papa –. La vicenda della rete Ictus, contro cui abbiamo presentato ricorso insieme al Cantiere civico, è l’emblema di un metodo opaco che calpesta i diritti dei cittadini”. L’associazione richiama i “diritti incomprimibili” sanciti dalla Corte dei Conti e denuncia la logica ragionieristica che sta prevalendo sulla tutela della salute: “È la garanzia dei diritti a incidere sul bilancio, non viceversa”.


