Cocaina e hashish a chili per decine di migliaia di euro: ecco cosa c’era nell’appartamento del 17enne accoltellato
Ritrovata la droga portata via dall’appartamento al nono piano del Grattacielo usata come base operativa per un grosso traffico di stupefacenti. L’indagine sull’accoltellamento di un minorenne al centro della città potrebbe essere alle battute finali
La pista del grosso giro di droga dietro l’accoltellamento del 17enne è stata seguita fin dalle primissime battute dell’indagine sul tentato omicidio di un 17enne avvenuto tra il 3 e 4 ottobre scorso in un appartamento del Grattacielo di Campobasso. Ora ci sarebbe una conferma col ritrovamento di diversi chili di stupefacenti, tra hashish e cocaina, che avrebbero fruttato decine di migliaia di euro.
E’ per soldi, dunque, che un minorenne è stato quasi ammazzato al nono piano del centralissimo condominio da cui è uscito, o più probabilmente portato fuori, in strada, con profondi colpi di lama nell’addome che gli sono quasi costati la vita.
Quando il 118 lo ha trovato vicino al bar Regione era a terra: trasportato in ospedale è stato prima operato, poi indotto in coma farmacologico e dopo qualche giorno trasferito in Chirurgia.
L’ipotesi della rapina finita male non aveva mai convinto del tutto la Polizia: il ritrovamento del cellulare e del portafogli del 17enne in via Montegrappa è apparso anche a loro un diversivo per distogliere l’attenzione sul reale obiettivo della cosiddetta rapina: la droga.
Questa è stata sottratta dall’appartamento preso in affitto non dal 17enne, ma – anche questo è un aspetto ancora poco chiaro – da una seconda persona, forse la stessa che era con la vittima quella notte.
Anche attorno a questo uomo (o donna) che ha assistito alla scena ruotano le indagini. E’, la sua, una testimonianza chiave nel momento in cui avrebbe assistito alla colluttazione tra il minore e i soggetti che hanno fatto irruzione al Grattacielo – una base operativa per il traffico illegale – col volto coperto per portare via gli stupefacenti. Uscendone illeso, non si sa se perché non ha opposto resistenza o perché presente lì dentro con un ruolo diverso da quello della vittima.
Insomma, il caso resta ancora pieno di domande a cui forse nelle prossime ore (o nei prossimi giorni) la Questura di Campobasso riuscirà a fornire una soluzione.



